Troppo pochi 44,6 miliardi di dollari per Yahoo. Il cda del secondo motore di ricerca del mondo presieduto dal fondatore nonché ad Jerry Yang, 39 anni, ha così respinto lofferta presentata da Microsoft, perché «sottovaluta in maniera consistente» il gruppo.
Il consiglio di Yahoo ha spiegato in un comunicato di aver esaminato attentamente lofferta ostile di Microsoft con i propri consulenti e di avere «deciso allunanimità che la proposta non è nellinteresse di Yahoo e degli azionisti» perché «sottovaluta in modo sostanziale Yahoo e il suo brand, compresa lampia platea di utenti nel mondo e gli importanti investimenti effettuati in pubblicità». Il cda di Yahoo ha inoltre precisato che «continua a valutare altre alleanze strategiche». Ora la contromossa spetta a Microsoft. Il gigante del software dovrà rapidamente decidere se alzare lofferta che ora valuta Yahoo circa 31 dollari ad azione portandola magari oltre il limite dei 40 dollari oppure cercare di persuadere gli azionisti ad accettare lofferta. Ma anche il management di Yahoo dovrà agire in fretta cercando una strategia di crescita che convinca gli azionisti a non accettare lallettante proposta di Microsoft. Secondo Yang il mercato della pubblicità online, oggi a circa 40 miliardi di dollari, è destinato a crescere in maniera esponenziale fino a raggiungere gli 80 miliardi nel 2011. Insomma per Yang, che ha fondato la società nel 1995 con il compagno di studi David Filo, la sua creatura ha notevoli potenzialità di crescita nonostante, negli ultimi tempi, sia rimasta schiacciata dalla concorrenza di Google e da siti di social networking come Facebook e MySpace. Secondo Jeffrey Lindsay, analista di Sanford Bernstein, Yahoo potrebbe valere 40 dollari per azione se acquisisse anche il settore di pubblicità online di Aol, ossia di America online. Per il momento infatti, secondo stime di analisti come Heather Bellini di Ubs, il valore del motore di ricerca resterebbe compreso tra i 34 e i 37 dollari per azione.
Ora sarà importante capire se il rifiuto è soltanto un sistema per far alzare il valore dellofferta di Microsoft o se Yahoo ha davvero intenzione di continuare da sola dopo il costante declino di utili e fatturati dellultimo periodo. Tra le opzioni aperte cè anche una alleanza con il peggior nemico, ossia Google, che sarebbe pronto a trattare pur di non vedere Yahoo cadere nelle mani di Microsoft. Si sa infatti che la competizione tra il gigante di Redmond fondato da Bill Gates e il supermotore di ricerca è ormai su più fronti.
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