New York - L’ipotesi di un’acquisizione parziale o totale di Yahoo da parte di Microsoft tramonta definitivamente. Le trattative, dopo un braccio di ferro durato cinque mesi, si sono chiuse e ora Yahoo punta tutto su un accordo, a stretto giro, con Google sulla pubblicità on line. L’ennesima rottura delle trattative, forse quella definitiva, ha fatto crollare il titolo del secondo motore di ricerca la mondo, che ha chiuso la seduta in calo del 10% a 23,52 dollari. Balzo in avanti, invece, per Microsoft, che sale del 4,13% a 28,24 dollari. "Le trattative con Microsoft per un acquisizione totale o parziale sono concluse" in seguito "a numerosi incontri sulle diverse alternative", afferma Yahoo in un comunicato, precisando che nel corso dell’incontro svoltosi l’8 giugno scorso "i rappresentanti di Microsoft hanno indicato chiaramente che la società non è più interessata a rilevare la totalità di Yahoo".
La rinuncia Il motore di ricerca spiega quindi che la società di Bill Gates si è offerta di rilevare unicamente le attività di ricerca, ma che la proposta è stata "rigettata" in quanto "non ritenuta nell’interesse degli azionisti. Una transazione del genere - aggiunge Yahoo - non sarebbe coerente con gli obiettivi del gruppo e priverebbe Yahoo di un elemento cruciale per il proprio avvenire". Microsoft, da parte sua, ribadendo di "non essere interessata a una nuova offerta sui Yahoo", precisa di essere ancora aperta a discutere "transazioni alternative, che assicurerebbero una sana competizione e offrirebbero una maggiore scelta e innovazione a pubblicitari e consumatori".
Occhiolino a Google Tramontata l’ipotesi Microsoft Yahoo e Google hanno raggiunto un accordo per una partnership non esclusiva nel settore della pubblicità on line. In base all’accordo, della durata di quattro anni e rinnovabile per altri dieci, Yahoo potrà veicolare la pubblicità fornita da Google in alcuni dei propri risultati di ricerca. Yahoo stima che l’accordo generi un cash flow operativo addizionale di 250-400 milioni di dollari nei primi anni. Gli analisti, comunque, sono scettici e ritengono che un’eventuale alleanza si scontrerebbe con le autorità di controllo, perché Google controlla il 60% del mercato mondiale delle ricerca su internet, al quale si andrebbe ad aggiungere il 13% di Yahoo.
Grane Yahoo I vertici del secondo motore di ricerca al mondo sono sotto pressione da parte degli azionisti, che gli rimproverano il fatto di non aver accettato la precedente offerta di Microsoft.
A criticare il board è, in particolare, il miliardario Carl Icahn, che ha presentato una lista alternativa di candidati al consiglio di amministrazione, che dovrà essere rinnovato nel corso della prossima assemblea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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