Yamaha X-Max 250 l’«italiano»

Il monocilindrico di 250 cc è stato costruito su licenza da Minarelli. Impostazione di guida razionale e confortevole. Due caschi nel sottosella. A 4.290 euro

Bruno De Prato

da Cagliari

Prima di analizzare il nuovo scooter intermedio che Yamaha propone al mercato italiano, ci pare giusto riconoscere il grande salto di qualità ingegneristica che gli scooter dell’ultima generazione hanno fatto segnare. Fino a pochissimi anni fa sembrava che l’attrattiva di uno scooter puntasse tutto sul look e sulle prestazioni, mentre minima appariva l’attenzione riservata alle doti di guida, alla sicurezza e alla funzionalità.
Per fortuna la tendenza si è invertita e ora è in costante crescita il numero di modelli che vantano un’ottima qualità progettuale, tanto nella ciclistica quanto nella funzionalità e versatilità.
Tra questi si inserisce, con assoluta autorevolezza il nuovo intermedio di Yamaha: X-Max 250. La consonanza di denominazione con il fratello maggiore, T-Max 500, non deve trarre in inganno: X-Max 250 vanta un progetto sicuramente molto raffinato, ma non certo sofisticato come quello del T-Max, che, per la sua ottima sospensione posteriore, va considerato il vero anello di congiunzione tra scooter e moto. Il progetto di X-Max 250 nasce in Yamaha Europa, e con forte contributo dei tecnici di Yamaha Italia e con molte componenti made in Italy, come il solido monocilindrico 250 cc, costruito su licenza dalla Minarelli, o l’eccellente forcella anteriore della nostra Paioli.
Si tratta di uno scooter classico, con ruote (relativamente) basse, visto che all’avantreno troviamo un pneumatico da 120/70-15 e al retrotreno uno da 140/70-14, misure ambedue generose e che ispirano gran sicurezza e confidenza nelle doti di stabilità e tenuta del veicolo. Una struttura di telaio ben rigida e un’accurata ricerca del miglior bilanciamento possibile nella distribuzione dei pesi tra le due ruote, ha portato alla realizzazione di un veicolo agile e sicuro, stabilissimo anche alla velocità massima di 130 orari (indicati), maneggevole nel traffico e, ancora più importante, assolutamente composto anche nelle frenate al limite, assicurate da un impianto frenante generosamente dimensionato. Con un peso, a secco, di 164 chilogrammi rimane entro limiti logici, considerando che la linea di sella posta a 785 mm da terra facilita le manovre a bassa velocità.
Ai meriti relativi alle prestazioni e alla guida, Yamaha X-Max associa una straordinaria funzionalità che ha il suo punto di forza in un vano sottosella tanto generoso da essere in grado di accogliere due caschi integrali. A esso se ne aggiunge un secondo, ricavato dietro lo scudo, in cui può essere riposta la tuta anti-pioggia.
L’impostazione di guida è razionale e confortevole, e carrozzerie e parabrezza offrono buona protezione. Il prezzo di 4.

290 appare ben coerente con la qualità del nuovo Yamaha X-Max 250.

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