Roma

La Yourcenar adesso diventa «musa» di artisti

Installazioni video, opere «site specific» e tele nella collettiva organizzata per ricordare la scrittrice a 20 anni dalla morte

Marguerite Yourcenar, nata a Bruxelles nel 1903 e morta a Mount Desert (Usa) nel 1987, è celebre soprattutto per il suo libro Memorie di Adriano, che è al tempo stesso un romanzo, un saggio storico e un’opera poetica. L’immagine dell’imperatore che ne viene fuori è quella di un uomo alla ricerca di un equilibrio tra la felicità e il potere, e che si sente «responsabile della bellezza del mondo». A venti anni dalla scomparsa della scrittrice, il Centro internazionale Antinoo per l’arte le rende omaggio nel Museo della Centrale Montemartini con la mostra «Il tempo grande scultore» (fino al 21 novembre), che si ispira all’omonimo saggio della Yourcenar, concepito come un dialogo immaginario con le sculture antiche, soprattutto quelle, rinvenute a Villa Adriana, raffiguranti il bellissimo Antinoo, il giovane favorito di Adriano che nel 130 d. C. si sarebbe gettato nel Nilo, forse per allontanare col suo sacrificio un pericolo mortale dall’imperatore. Sappiamo che Adriano lo pianse e lo fece adorare come divinità. È proprio riferendosi alla morte di Antinoo e alla sua «rinascita» come dio che il pittore Georges de Canino propone una rappresentazione di Antinoo emergente dalle acque tra fiori di loto, antico simbolo egizio di resurrezione. La sua è una pittura concisa ed immediata, ma non esente da atmosfere sognanti e poetiche. Anche Luciana Fortini si è lasciata attratte dalla figura di Antinoo per realizzare dei suoi ritratti eseguiti con una tecnica mista che utilizza tessuti antichi, anche preziosi, per simulare le vesti del giovane. Suo è anche un ritratto della Yourcenar in collage dorato e bronzo. Paola Crema, scultrice ed esperta di gioielli, presenta invece delle opere in bronzo raffiguranti una dea marina inserita in una grande ruota, una testa di Medusa e altre mitiche figure.

Tra gli artisti in mostra vi è pure Roberto Fallani che utilizza le infinite variabili di materiali come ferro, legno, vetro, fibre ottiche, creando un mondo di creature fantastiche in continuo divenire.

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