Yuan suona una sinfonia all’infanzia

Yuan suona una sinfonia all’infanzia

Anelito in tedesco si dice Sehnsucht, ma è anche il titolo di un film in concorso, della regista Valeska Grisebach. Storia banale, sul travaglio d'amore di un pompiere per due donne (moglie e amante), che mortifica una delle parole più pregnanti della letteratura romantica tedesca. Tradotta spesso con «nostalgia» - che dal greco unisce nostós e geós; letteralmente «sofferenza al ritorno» - Sehnsucht indica invece una proiezione in avanti dell'animo, verso l'indefinito. E poetico è il film italo cinese in Panorama, La guerra dei fiori rossi, di Zahng Yuan, dal romanzo autobiografico del dissidente cinese Wang Shuo.

Chiuso a quattro anni in un asilo a tempo pieno, prima della Rivoluzione, Qiang ha in sé il seme del futuro rivoluzionario: elude gli ordini, si sottrae ai giochi educativi che lo omologano ai compagnetti. È una vera sinfonia all'infanzia.

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