Zaini più leggeri, libri meno cari. E chissà, magari pure un «risparmio» ecologico. I tre obiettivi della proposta di legge sui libri di testo elettronici sono chiari. Roberta Gasco, consigliere regionale del Pdl, prima firmataria delliniziativa in quanto proponente di un testo simile già nel 2007, spera che questa sia la volta buona. Accanto a sé ha Gianni Bocchieri, capo della segreteria tecnica del Ministero della Pubblica Istruzione, e leurodeputata Lara Comi. Entrambi sostengono la sua iniziativa e la incoraggiano. I suoi colleghi di partito sono entusiasti, Marco Scajola e Gino Garibaldi hanno subito sottoscritto il testo. Eppure quella della proposta di legge regionale per aiutare studenti e famiglie rischia di partire in salita, proprio perché era stata già affossata quattro anni fa quando pure Roberta Gasco era in maggioranza.
«Non deve essere questione di colore politico», avverte il tecnico del ministero. «La Liguria potrebbe essere capofila di un progetto pilota a livello europeo», aggiunge Comi. E alla presentazione della legge cè pure Gianfrancesco Esposito, un «contribuente» di Wikipedia (la libera e gratuita enciclopedia della rete) che promette il contributo alla creazione della biblioteca virtuale della Regione. Il progetto in effetti sembra ambizioso e molto interessante. Se la Liguria creasse una sorta di maxi sito nel quale ognuno potrebbe caricare i propri libri e i propri contributi, mettendoli a disposizione di tutti i cittadini, si creerebbe un nuovo mondo da cui la pubblica istruzione potrebbe attingere. Si potrebbe studiare online, non sarebbero più indispensabili i pesanti e costosi libri di testo.
Ovvio che tutto questo non si renda possibile semplicemente con una legge di sette articoli. Anche perché le case editrici che dovessero caricare i loro testi potrebbero metterli a disposizione a fronte di un contributo economico (ridotto rispetto al prezzo di copertina di un libro). Ma soprattutto perché si renderebbe necessaria la fornitura di strumenti multimediali per consentire agli studenti di usare le-book scaricato sia a casa sia in classe. Il ministero ha già avviato un progetto che finora ha portato nelle varie scuole italiane ben 25.225 lavagne elettroniche. Ma per ottenere risultati concreti con la nuova legge regionale sarebbe opportuna la copertura più ampia possibile delle scuole liguri. E in questo senso potrebbe essere importante losservazione di Lara Comi: esistono finanziamenti specifici a livello europeo, ma della cifra a disposizione per il «7° programma quadro» risulta speso solo il 40 per cento. Oltre la metà dei soldi non sono mai stati neppure richiesti.
Insomma, la proposta di legge offre una buona possibilità alla Regione. Le risorse si potrebbero trovare. Ora tocca alla maggioranza dimostrare la buona volontà necessaria per aiutare davvero gli studenti e le loro famiglie.
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