Nonostante la «meraviglia» espressa dal neo presidente dell'Aia, la prima partita battezzata da tutti come match-scudetto si porta dietro una coda di polemiche e di veleni. Cesare Gussoni ha preso le difese di Roberto Rosetti, l'arbitro di Palermo-Inter, dagli attacchi del presidente Zamparini. «Ho visto la partita, e mi è sembrata molto ben diretta da un arbitro che è tornato ad alti livelli. Zamparini con un linguaggio violento può fomentare comportamenti antisportivi che risulterebbero pericolosi anche per lordine pubblico e per la sicurezza di tutti gli arbitri».
La cosa non è piaciuta molto a Zamparini, già furioso dopo la sconfitta. L'arbitraggio di Rosetti è stato definito «roba da Calciopoli, da Prima Repubblica» e unito al «golpe strisciante» in Lega calcio fa temere un «ritorno all'antico». Ha toni allarmistici il j'accuse di Zamparini. «Gussoni farebbe bene a stare zitto, perché faceva parte di quel mondo arbitrale che speravo fosse sparito», ha detto, «ma il vecchio non è solo questo arbitraggio, ma anche quello che sta accadendo in Lega, dove c'è una sorta di golpe strisciante, nascosto. Galliani piange, i media lo appoggiano. C'è una corporazione che cerca di tornare all'antico, distribuendo l'elemosina alle piccole». «Sì - prosegue Zamparini - larbitraggio di Rosetti è stata una sorpresa come lo è stata la reazione di Gussoni. Io mi aspettavo - ha aggiunto - che l'Aia nominasse un rappresentante super partes, non uno in debito». Il presidente rosanero ammette la sconfitta («se avessimo pareggiato sarebbe stata una fortuna»), ma definisce quella di Rosetti «una direzione strategica, con intimidazione continua ad Amauri. Bisogna davvero essere professionisti bravi». Il commissario Luca Pancalli non apprezza. «C'è una rincorsa continua alla polemica, spesso con interventi fini a se stessi che non fanno che aizzare gli animi. Abbiamo bisogno di recuperare normalità, dovremo riflettere e capire dove vanno a finire certe dichiarazioni, siamo un po sopra le righe».
Ma Zamparini non ce lha solo con gli arbitri. Ma anche con Guidolin, il suo allenatore. «Contro l'Inter non ha capito nulla. Sono pesate molto le assenze di Simplicio e Di Michele, ma hanno contribuito anche gli errori del tecnico che è un po testone e alla domenica ogni tanto perde la strada, anche se durante la settimana è il più bravo di tutti. L'errore è stato quello di aver lasciato Amauri punta unica, massacrato dai difensori dell'Inter, forti fisicamente, e naturalmente noi non abbiamo mai tirato in porta nel primo tempo, facendo un gol per miracolo al 46'. Io mi aspettavo una coppia d'attacco composta da Caracciolo e Amauri per dare più peso. Me lo aspettavo anche sullo 0-1, ma si vede che Guidolin era in confusione totale». Poi aggiunge: «Strani personaggi questi allenatori, portatori della verità nel calcio. E, invece, noi presidenti e direttori tecnici siamo tutti stupidi. Un chiarimento? Non c'è stato. Lui non mi ascolta e io poi lo massacro sui giornali. Penso che resterà tanti anni al Palermo e che continueremo a lavorare in maniera diversa».
Il presidente chiude con uno sfogo: «Nel calcio italiano si pensa che dire che il proprio allenatore abbia sbagliato destabilizzi l'ambiente, ma più destabilizzata di domenica la squadra non poteva essere. Fino ad ora mi sono comportato in un certo modo, ma Guidolin ha fatto quello che voleva contro l'evidenza e io devo dirgli che in quella partita non ha capito nulla di calcio».
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