Forse non è il caso di tirare in ballo il regista spagnolo Pedro Almodóvar, ma «sullorlo di una crisi di nervi» il Palermo cè. O, addirittura, è già piombato in piena crisi dopo le ultime due partite: la sconfitta subita a Messina ha portato alla squalifica per un mese del ds Rino Foschi, col presidente Zamparini che ha annunciato il suo addio al calcio a fine stagione (e tutti sono curiosi di sapere a chi venderà la società). E domenica Francesco Guidolin ha fatto la sceneggiata con Cesare Prandelli, un atteggiamento stigmatizzato dalla quasi totalità del mondo calcistico.
Ieri Zamparini, intervenendo a Radio Radio, ha rincarato la dose: «Mutu, da bravo zingarello, ha fatto il furbo. Del resto tutti i rumeni fanno un po i furbi. Noi del Palermo, invece, siamo stati dei polli, quelli della Fiorentina degli sciacalli. Da quando siamo ai vertici del campionato, non ci sono stati più concessi rigori; calciopoli non è ancora finita, a pagare è stato solo larbitro De Santis, era molto meglio quando cerano Giraudo e Moggi perché almeno sapevo chi era il nemico e da quello mi difendevo. Tutto è rimasto come prima». E poi: «Il sorteggio integrale è lunica cosa in grado di garantire ai club pulizia nel calcio. Gli arbitri onesti sono pochi, esiste ancora un certo potere e lAia non avrebbe dovuto permettere lelezione di Gussoni alla carica di presidente, perché è stato eletto solo dalla metà degli arbitri e non da tutti».
Insomma, un autentico fiume in piena che gli costerà ora un deferimento alla Disciplinare (e lassociazione romeni dItalia pretende le scuse), ma che subisce anche la reazione della Fiorentina che in un comunicato, dopo aver espresso solidarietà a Prandelli, «rimane allibita e amareggiata per il comportamento violento e ingiustificato di Guidolin che ha dato prova di totale mancanza di rispetto per tutti, con atteggiamenti offensivi». Il comportamento di Guidolin è giudicato «pericolosissimo e di pessimo esempio ai giovani tifosi e per ridare dignità a questa giornata sono necessarie le scuse ufficiali del tecnico».
Intanto Guidolin non fa marcia indietro, non si pente e persevera nella sua «battaglia morale». Accusa Mutu di aver visto Guana cadere da solo e di non essersi fermato: «Un comportamento antisportivo, eclatante, clamoroso, una cosa che nel nostro calcio non avevo ancora visto. Su una cosa così divento una bestia e spero di dare esempi positivi». Sulla sceneggiata con il tecnico viola ha però un piccolo ripensamento: «Non rifarei le cose davanti alla panchina di Prandelli. Aspetterei il mio collega allingresso degli spogliatoi, ma gli direi le stesse cose senza offenderlo. Cosa che invece ha fatto lui dandomi del pazzo.
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