Zanzara tigre, riparte la battaglia dell’estate

Dépliant informativi, controlli e disinfestazioni Con una sola certezza: «Dobbiamo rassegnarci, non se ne andrà più»

Rita Smordoni

Riparte nella capitale la lotta alla zanzara tigre. Ottocentomila euro messi a disposizione dall’assessorato all’Ambiente capitolino, 100mila opuscoli informativi da distribuire ai cittadini, controlli e disinfestazione degli oltre 900mila tombini di scuole, parchi, edifici comunali, cimiteri. Sono queste le iniziative messe in campo dal Comune di Roma contro il fastidioso insetto. A presentarle ieri mattina, nella sede dell’assessorato capitolino all’Ambiente, sono stati l’assessore Dario Esposito, il responsabile dell’Istituto Superiore di Sanità, Roberto Romi, e il biologo Bruno Cignini, l’esperto che coordina per il Comune la campagna di disinfestazione della zanzara tigre.
A partire da oggi, i pieghevoli avranno il compito di spiegare ai romani quali sono i maggiori focolai di riproduzione del fastidioso insetto e i metodi di prevenzione domestica, avendo ben chiara però una certezza: non ce ne libereremo mai più. «Dobbiamo rassegnarci - ha spiegato Cignini -. L’insetto, originario del Sud-Est asiatico, si è insediato nella capitale dal ’97 e qui ha trovato un clima favorevole al suo sviluppo. La prevenzione e la campagna di sensibilizzazione dei cittadini sono però strumenti che permettono di arginare il fenomeno e ridurre al minimo i danni».
La buona notizia è che, come spiegano gli esperti, il grado di «sensibilizzazione» dei romani all’insetto si è ridotto nell’ultimo anno. Non è dato sapere se a causa di un’improvvisa pigrizia della zanzara o di una inevitabile rassegnazione del cittadino, stanco di chiamare il «call center» della Sanama per le segnalazioni. È importante eliminare i ristagni d’acqua da balconi e giardini, avendo cura di svuotare sottovasi, e intervenire con prodotti specifici che agiscono sui focolai nascosti, ovvero le pertinenze dove non è possibile eliminare i ristagni d’acqua. Dal canto suo, il Comune ha affidato alla Sanama (società del gruppo Ama spa) gli interventi di disinfestazione e di riduzione dei focolai larvali e adulticidi nelle aree verdi comunali, compresi i cimiteri, e nei 900mila tombini della capitale. Gli interventi antilarvali, diretti all’eliminazione delle larve annidate nei tombini, sono cominciati ieri e si concluderanno il 30 ottobre. Gli interventi sulle zanzare adulte avranno, invece, inizio il 1° agosto e saranno effettuati solo quando strettamente necessari, e cioè quando la densità delle zanzare alate supera la soglia di tollerabilità da parte della popolazione. «Le aree pubbliche sotto controllo sono solo il 20 per cento - ha osservato Cignini -, ecco perché resta fondamentale la collaborazione della gente per le aree di pertinenza privata». Poiché i focolai larvali della zanzara tigre sono presenti sia su aree pubbliche che private, gli interventi comunali effettuati prevalentemente sui tombini stradali non bastano, infatti, a risolvere il problema. Un’ordinanza del sindaco, con sanzioni che vanno dai 50 ai 500 euro, aiuterà a mantenere l’ambiente più pulito, imponendo a tutti gli operatori commerciali trattamenti di prevenzione e di controllo.
Una dura presa di posizione contro l’operato dell’assessorato all’Ambiente capitolino arriva da Rosita Torre, consigliere Udc del XVII municipio e portavoce del minisindaco Roberto Vernarelli: «Per il nostro municipio il principio del decentramento resta sulla carta, visto che il dipartimento comunale non si è neppure degnato di chiedere ai nostri uffici tecnici quali sono le aree del territorio a rischio infestazione».

«Opportune consultazioni - polemizza la consigliera, che si ricandida per l’Udc al XVII - avrebbero potuto includere nelle operazioni l’intera area interessata ai lavori di ristrutturazione del mercato Trionfale, dove giacciono pannelli e teloni pieni di acqua stagnante».

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