Scatta l'operazione «sterminio zanzara». Sebbene siano la prova evidente che Milano è una città d'acqua, le zanzare sono tra gli insetti quelle che hanno il più basso gradimento. Per niente simpatiche, gli umani provano per loro una vera repulsione di pelle, e a Milano ne hanno ben donde visto che le moleste volatili non si fanno sentire solo nelle prime giornate e notti calde ma sopravvivono anche d'inverno.
Quest'anno il Comune è partito con un certo anticipo con i trattamenti contro i pungiglioni pruriginosi. Ieri ha attuato il primo ciclo di lotta larvicida in oltre 125 mila tombini stradali contrassegnati da una pennellata di vernice bianca. Oggi innesca la seconda parte contraddistinta dal colore blu. Iniziati a metà marzo, i trattamenti si potrarranno fino ad ottobre in sette cicli differenziati. «Con l'uccisione delle larve si può superare il 90% di annullamento della popolazione» specificano da Palazzo Marino che per raggiungere un risultato più efficace ha stipulato ancora un accordo con Amsa, che sta eseguendo da un mese e mezzo cinque cicli di interventi in 542 scuole, procedure che dureranno fino a settembre.
Altri cinque cicli sono previsti nello stesso periodo in 245 edifici comunali e dodici attacchi antilarva sono scattati nei cimiteri. Ma non basta secondo Marco Donzelli, presidente del Codacons, che specifica: «Non bisogna dimenticare l'esistenza delle zanzare adulte sopravvissute all'inverno nascondendosi nelle 890 rogge coperte, in quelle scoperte che ammontano a 48.240, oltre che nei bx, negli ascensori e nelle cantine». Lo scorso anno il Comune spese 1 milione e 400 mila euro per la battaglia contro topi e zanzare, a cui si devono aggiungere i 170 mila euro impegnati per le risaie. Nonostante questa task force, fu eclattante nel luglio della scorsa estate il caso di Costanza Barbera che postò la foto dei suoi piedi martoriati di punture su Facebook, dopo aver trascorso un'ora con gli amici a Porta Venezia dalle 22 alle 23.30. La ragazza scrisse addirittura al sindaco Giuliano Pisapia, innescando una polemica perché si sentì rispondere dall'amministrazione: si porti dietro l'Autan!
E così in giro per Milano nell'estate del 2013 si vedevano vu' cumprà che chiedevano un euro non per una bottiglietta di antizanzare, ma per un semplice spruzzo.
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