Zapatero sorpassato dai Popolari Il premier nella bufera perde le ultime chance di rimonta

La politica del premier socialista bocciata e i popolari che sorpassano il partito di governo. Sono passati cinque anni ma per il capo dell’esecutivo spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero è arrivata la prima sconfitta. Un dato che ha ancora più significato se si guarda alla partecipazione al voto, praticamente identica a quella delle europee del 2004. Il Partido popular vince con il 42% dei voti (23 seggi) contro il 38,66% del Psoe (21 seggi) sulla base dello scrutinio di oltre l’80 per cento delle schede.
Il voto di ieri sembra aver messo fine alla luna di miele che da parecchi anni aveva tributato alla sinistra spagnola onori e fiducia. Ma la crisi economica sembra aver minato la credibilità del governo, una tendenza che appare ormai confermata in tutta Europa, salvo qualche eccezione (la Francia). A questo punto la sconfitta di ieri potrebbe essere il primo passo perché i popolari spingano davvero il premier Zapatero fuori dalla scena. Già privo di maggioranza nel Parlamento di Madrid, Zapatero perde così la possibilità di trovare una sponda in Aula per ricostruire una maggioranza con i partitini nazionalisti o di sinistra. Il Partito popolare ha condotto tutta la campagna elettorale in attacco, cavalcando la polemica dei voli di Stato. Rajoy ha accusato Zapatero di «prepotenza» nell’uso del danaro pubblico e ha chiesto che il Psoe restituisca il costo dei voli blu ai contribuenti.


Indebolito dalla crisi peggiore degli ultimi 50 anni, con una esplosione della disoccupazione - 4 milioni di senza lavoro, il 17,4%, cioè il doppio della media Ue - Zapatero aveva sperato che una radicalizzazione dello scontro politico ricompattasse il proprio elettorato. Non è successo. E sono molti gli analisti pronti a giurare che sul voto hanno pesato le posizioni laiciste del premier e la riforma sull’interruzione di gravidanza.

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