Sergio Zavoli (nella foto) fa i conti con la tecnologia. E si arrende. Il presidente della Commissione di vigilanza Rai interviene sulla vicenda della tv satellitare e sulle difficili trattative tra Sky e la televisione pubblica. «Io stesso allidea di avere tre decoder per avere la tv mi dico: vedo Sky e chiudo tutto il resto», confessa Zavoli, che si fa portavoce del malessere di tutti quelli «non tecnologici» come lui riguardo alla complessità delle nuove soluzioni.
«Da parte del servizio pubblico - continua Zavoli - dovrebbe esserci attenzione a quel 24% di italiani anziani che come me, rispetto alleccesso di nuove tecnologie, potrebbero avere disaffezione nei confronti della tv. È un orizzonte difficile in cui districarsi». A proposito delle trattative interrotte con Sky sulla nuova piattaforma satellitare il presidente della Vigilanza pone allazienda alcune questioni: «È un favore a Mediaset? Dovè la convenienza o laffare per la Rai?». Zavoli si riferisce allannuncio del vicedirettore generale di Saxa Rubra, Giancarlo Leone, che ha dichiarato «rotta» la trattativa. Il presidente della Vigilanza ha poi citato se stesso: «Nel 1980 quando sono entrato nel mio primo consiglio damministrazione, ho detto che bisogna competere per distinguersi. La Rai dovrebbe essere mille miglia lontano dallimpresa privata. Quindi ora mi chiedo, quale sarebbe la fine di Raisat? È un tema da porsi anche in termini di personale e di prodotto». Sullopportunità di arrivare a un decoder unico, che per ora sembra tecnicamente possibile, ma è bloccato dalla politica di controllo di Sky, Paolo Garimberti ha dato ragione a Zavoli.
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