Milano - Massì, bisogna fare così: diversificare. D’altronde Matteo Maffucci - il volto estroverso degli Zero Assoluto mentre Thomas De Gasperi rimane quello silenzioso - è già inarrestabile quando parla, figurarsi quando mette in fila le sue idee. Perciò, visto che questa è la loro terza estate consecutiva da campioni di vendite (anche il singolo Meglio così è bombardato dalle radio), bisogna fare qualcos’altro, crescere, cambiare. No, attenzione: «Abbiamo sempre avuto la musica come passione principale» s’accalora Maffucci nel mezzo di un discorso torrenziale. In pratica gli Zero Assoluto (tre Festival vinti dati alla mano perché nessuno ha venduto come loro) sono un circuito di smistamento progetti. Sono eroi del pop moccioso nel senso che è godibile come i libri di Federico Moccia, buono bello orecchiabile e perciò vincente perché provateci voi a trovare in giro tanta naturalezza in canzoni come Semplicemente o Appena prima di partire. Conducono un programma su Rtl 102,5, La suite, che è un punto di riferimento. Come produttori, firmano lo show Stelle padelle su Discovery Real Time (e da ottobre su All Music) condotto da Flavia Cercato e Pier Cortese. E nel frattempo, non bastasse, girano l’Italia suonando dal vivo o in differita (al Festivalbar).
Maffucci, siete dei caterpillar.
«Ce l’hanno sempre detto. Ma credo che la qualità alla fine faccia sempre la differenza».
Però c’è il rischio di passare per presuntuosi.
«L’importante è, come diciamo a Roma, di non parruccarsi, non travestirsi da qualcuno che non si riesce ad essere. Thomas e io siamo sempre stati portati a sviluppare tutto ciò che ci stava intorno».
Ci mancherebbe, siete giovani.
«Io ho ventinove anni, Thomas trenta ed è la prima volta che patisce così tanto il compleanno».
Vi conoscete dai tempi del liceo Giulio Cesare a Roma.
«E pensi che più o meno allora abbiamo aperto una società di produzione, avevamo già la pretesa di essere poliedrici».
Difatti.
«Chiamiamola esuberanza».
A ottobre esordite anche su Mtv.
«Una scommessa».
Ma con voi si punta sul sicuro, visti i risultati.
«Sarà un quiz, il primo della storia di Mtv».
Vi travestirete mica da Mike Bongiorno?
«No, sarà qualcosa che modifica le regole del quiz. Diciamo che diventerà un programma sui generis, si intitolerà Vale tutto e siamo già stupiti dall’altissima professionalità della produzione».
Pochi sono così eclettici. Fate la radio.
«La suite su Rtl 102,5 è la nostra casa, ci dà metodo, offre la dimensione quotidiana».
La tv.
«Speriamo bene».
La musica.
«Siamo dei diesel. Piano piano le nostre canzoni crescono, nel pubblico lentamente scatta qualcosa che fa amare i nostri brani».
Lei ha anche scritto tre libri. L’ultimo, Spielberg ti odio, è già alla quarta ristampa.
«E ne sto già scrivendo un altro».
Ti pareva.
«Adesso approfondisco tutto, sto cercando di scrivere un romanzo. All’inizio dell’anno consegno il manoscritto. Il libro uscirà nel 2008».
Insomma, un’alluvione di progetti. Manca qualcosa: il cinema.
«Comporre una colonna sonora per gli Zero Assoluto sarebbe uno stimolo pazzesco».
No, fare il cinema da autori.
«C’è una possibilità che il mio prossimo libro diventi un film. Ci sono varie case di produzione interessate».
Magari potrebbe essere proprio Federico Moccia il regista.
«Non posso proprio dirlo, è tutto così in alto mare».
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