È stato operato ieri mattina con successo allHumanitas di Rozzano, Giuseppe Portolesi, il maresciallo dei carabineri che aveva ancora un proiettile di Kalashnikov conficcato nella gamba. Ricordo dei due balordi che venerdì sera a Zibido San Giacomo hanno scatenato un conflitto a fuoco con un equipaggio dellarma. Uno è rimasto al suolo, crivellato dai colpi del sottufficiale, ed è ora in prognosi riservata in ospedale, mentre il complice per fuggire ha rapinato una macchina ritrovata laltro pomeriggio a Basilio, distrutta dalle fiamme.
Venerdì verso le 18 Portolesi era in auto con il brigadiere Enrico Dolci di 56 anni, quando ha intercettato, appena fuori Zibido San Giacomo sulla provinciale 139, una Bmw station wagon «sospetta». Dallauto scendono due uomini mascherati, con i kalashnikov in mano che iniziano subito a sparare. Due proiettili feriscono Portolesi alla gamba e di striscio allinguine mentre si trova ancora in macchina. Il sottufficiale riesce ugualmente a scendere e risponde al fuoco, colpendo Sandro Narciso, un giostraio sinti di 48, pluripregiudicato, con cinque proiettili: al volto, al torace e alle gambe.
Il brigadiere spara al complice, forse il figlio ventenne di Narciso che tuttavia riesce a rapinare una Alfa Romeo 165 e, sventagliando raffiche di mitra dal finestrino, riesce a dileguarsi. Uno dei proiettili colpisce alla schiena un automobilista, ma per fortuna è solo un graffio: giudicato dai medici guaribile in cinque giorni.
Il maresciallo viene portato in ospedale ieri è stato felicemente operato, se la caverà in pochi giorni. In prognosi riservata invece il bandito, ricoverato al San Paolo, mentre il suo complice è ancora uccel di bosco.
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