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Zoate A Pazzeschi e Fabrizio il Trofeo Cacciapuoti

A Zoate i risultati non sono mai eclatanti. È vero che il Trofeo Cacciapuoti è la gara che apre ufficialmente la stagione agonistica nazionale alla fine dell'inverno, quest'anno lungo più che mai, ma la ragione sta nel tracciato, come spiega il vincitore di questa diciassettesima edizione Alfredo Pazzeschi che vince con 148 (74-74), quattro colpi sopra il par. «Quello di Zoate è un campo che può sembrare semplice a prima vista perché abbastanza corto; nei due giri infatti ho giocato solo sei volte il drive. Il tee shot è decisivo e poi sono i green a fare la differenza, piccoli e impegnativi, con pendenze difficili da leggere, però perfetti nella preparazione». Alfredo - 17 anni, quarto anno del liceo scientifico, nel suo futuro l'obiettivo di diventare professionista e giocare sul tour.
Stesso obiettivo di Bianca Maria Fabrizio, vincitrice tra le ragazze con 157 (80-77), che punta in alto, al circuito americano.
Il Trofeo è nato a Zoate nel '92 per volere di Angelo Corvini e della famiglia Cacciapuoti che, l'estate precedente, aveva perso in un incidente il figlio Raffaele, tredici anni e già dodici di handicap. Da allora la gara è cresciuta per partecipazione e per valore agonistico diventando negli ultimi due anni uno dei quattro trofei federali, l'unico in Lombardia. In campo quest'anno sono scesi 80 ragazzi e 40 ragazze provenienti da 25 circoli, con un taglio di handicap per l'ammissione di 6,6 per i primi e 10,3 per il field femminile; taglio d'ingresso decisamente basso che ha precluso l'accesso alla gara a un altro centinaio di partecipanti.


E come tradizione vuole, con Maria Teresa e Paola Corvini, alla festa di premiazione sono intervenuti gli amici di sempre: e Gerry Scotti.

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