La Ztl anticipata uccide il commercio

Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione congiunta tra le commissioni comunali per il Commercio e per la Mobilità per discutere sullo spostamento della Ztl in centro storico dalle 21 alle 23. Sul tavolo la protesta dei commercianti, nata dal calo dell’attività conseguente all’anticipo della chiusura dei varchi. A portare le istanze dei commercianti il gruppo consiliare di Forza Italia appoggiato da An, Udc e Udeur. Fuori dal coro l’Udc che preferisce verificare l’effettivo calo degli affari. «I commercianti - afferma il consigliere azzurro Davide Bordoni - lamentano un calo delle attività che oscilla dal 30 al 50 per cento. Si tratta di ristoranti, pizzerie o comunque luoghi di aggregazione. Per questo abbiamo chiesto questa riunione urgente in commissione, per avviare un percorso di concertazione tra tutti i soggetti coinvolti, ma al di là della commissione Forza Italia ha presentato una mozione per l’immediata sospensione della chiusura sperimentale della Ztl notturna del centro storico».
Stesso iter anche per le istanze portate avanti da Alleanza nazionale che si differenzia però da Forza Italia sul principio dello spostamento invece che alle 23 alle 22 «per consentire la seconda ondata di clienti nei ristoranti nelle trattorie e nelle pizzerie del centro storico», come sottolinea il consigliere Alessandro Cochi, che comunque presenterà un ordine del giorno in Consiglio comunale. L’Udc invece, presente il capogruppo in aula Giulio Cesare Dino Gasperini, propone l’istituzione di una serie di riunioni per verificare l’effettivo calo delle rendite. «Prima di avviare una discussione - spiega Gasperini - dobbiamo monitorare, dati alla mano, quanto realmente lo spostamento alle 21 della Ztl nel centro abbia influito. Oggi mancano gli strumenti. Per trovare una sintesi bisogna inoltre creare delle alternative come ad esempio bus, navette, parcheggi per non penalizzare quei cittadini che abitano dall’altra parte del Tevere». Anche l’Udeur, presente ieri il consigliere Zambelli, segue le linee di Forza Italia chiedendo però l’avvio di un percorso condiviso per risolvere il problema. Dati alla mano i rappresentanti della Confesercenti e della Confcommercio ribadiscono la contrarietà al provvedimento firmato dagli assessori capitolini per la Mobilità e il Commercio Mauro Calamante e Gaetano Rizzo e lamentano «una totale assenza di concertazione nella decisione definitiva di spostare alle 21 la chiusura per il centro storico». A difendere la posizione dell’amministrazione il presidente del Municipio I Roberto Lobefaro secondo cui il problema dei commercianti si può risolvere «pubblicizzando i parcheggi e le possibilità offerte per accedere al centro storico». «Sono le zone di Testaccio, Campo de’ Fiori, piazza Trilussa i nodi centrali su cui bisogna lavorare.

Non è problema di orari di accesso anche perché gli orari più critici per il centro storico sono quelli che vanno da mezzanotte alle tre». A conclusione della riunione la commissione ha indetto per l’ultima settimana di novembre un’altra riunione con le associazioni, i sindacati, il municipio, e gli assessori

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