Roma

Ztl presidiata, ma la sosta è un Far West

È ancora polemica sulla chiusura notturna dei varchi in centro

«Signora, è così... Lei ha la fortuna di vivere in centro, magari ci abitassi io...». Così dalla segreteria del sindaco s’è sentita rispondere una residente del centro che lamentava di sentirsi «segregata» in casa a causa della Ztl notturna. Per lo staff di Veltroni la fortuna d’abitare in centro val bene un po’ di disagio.
Se sia una fortuna o meno bisognerebbe chiederlo però a R.M., figlia della signora in questione, che rincasando un paio di sere fa in via della Vite s’è trovata di fronte lo sbarramento di via Tomacelli: «Due pattuglie - racconta -, cinque/sei vigili come minimo, per un varco non segnalato nei tabelloni. A dieci metri c’erano 17 auto parcheggiate in divieto, senza il permesso per entrare in centro, e nessuno ha mosso un dito». Le ha contate, una per una. «E ne ho contate altre 7 sotto casa, in divieto, senza permesso e ugualmente indisturbate». La chiamata allo 060606 è stata «girata» ai vigili: «Ho atteso tantissimo tempo al telefono, praticamente invano, e c’è voluta una lotta greco-romana per avere il codice della segnalazione. Inutile dire che non sono stata richiamata».
Se il centro piange, Prati non ride: «La Ztl notturna - dice Luca Aubert (Fi) - si è trasformata in un vero e proprio caos di auto, smog e stress per i residenti dei quartieri limitrofi, soprattutto a Prati.

Chiediamo la revoca immediata del provvedimento».

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