Gigi Buffon ha fatto unaltra parata super. Non si è trattato però di salvare con ogni mezzo la porta della Juventus, ma di rifiutare una manifestazione di interesse «spontanea e non vincolante» ricevuta da Zucchi, il gruppo tessile di cui il campione del mondo è diventato il principale azionista con il 19,6% entrando anche a far parte del patto di sindacato. La società guidata dal presidente Matteo Zucchi (al quale presto si affiancherà il nuovo ad Riccardo Carradore, proveniente da Coface) ha respinto al mittente la propsta ricevuta dalla tedesca Miro Radici.
Questultima (850 milioni di fatturato con 18 sedi nel mondo e 7 mila dipendenti) è uno spin-off dellomonima azienda bergamasca ed è guidata dai manager Michele Puller e Massimo Giazzi. Tra gli azionisti figura anche Edoardo Miroglio, patron del marchio Elena Mirò. Lofferta, anticipata da Mf, si sostanzia in un reverse merger attraverso cui Miro Radici Ag prenederebbe il controllo delle attività di commercializzazione e distribuzione di Zucchi escludendo dal perimetro la controllata Mascioni, attiva nella nobilitazione di tessuti, e gli immobili non operativi, per altro già oggetto di dismissione nel piano di rilancio dellazienda. La famiglia e il «portierone» hanno fatto orecchie da mercante.
La proposta di Miro Radici avrebbe anche dovuto ricevere il benestare delle banche creditrici di Zucchi che lanno scorso ha concluso un accordo di ristrutturazione dellindebitamento da oltre 130 milioni di euro con Banca Imi (Intesa Sanpaolo), Unicredit, Bpm, Ubi, Banco Popolare e Bnl. A partire dal 30 giugno prossimo si sottoporrà sotto scrutinio il rapporto fra Ebitda e indebitamento adjusted. E questa sarà la vera sfida per Zucchi. Laumento di capitale da circa 15 milioni dello scorso novembre ha praticamente risanato il fronte dei debiti scaduti. Ma nei primi nove mesi del 2011 il business era ancora sofferente: lEbitda era sceso a circa un milione di euro anche se la perdita si era quasi dimezzata a 8,7 milioni. Certo, dalle comunicazioni mensili alla Consob (Zucci è in black list) emerge che lindebitamento a fine febbraio era sceso a 114 milioni dai 118 di gennaio e quindi qualche segnale di ripresa cè. Ma la crisi dei consumi dovrebbe continuare a incidere anche nel 2012.
La Borsa ha apprezzato: Zucchi è salita del 14,6% a 0,11 euro per una capitalizzazione di circa 22 milioni con 10 milioni di azioni passate di mano (pari al 6% del capitale) contro una media dellultimo mese di 3,2 milioni di pezzi. Il mercato scommette sulle nozze, per amore o per obbligo. Anche perché senza un grande rilancio quella sarà la strada che dovrebbero indicare a Zucchi le banche creditrici.
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