
"Non smetterò di cercare mio figlio fino a quando non lo avrò trovato". Non intende arrendersi Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli, il 20enne del quale si sono perse le tracce a Sassuolo dal 5 dicembre del 2020. La procura di Modena, per la terza volta in quasi cinque anni, ha chiesto l’archiviazione delle indagini. I genitori del ragazzo, assistiti dagli avvocati Claudio Falleti e Giovanna Ferrari, hanno fatto opposizione. L’udienza per discutere l’archiviazione si celebrerà domani mattina, martedì 8 luglio. Per l’occasione decine di famiglie, provenienti da ogni parte d’Italia, si riuniranno davanti al Palazzo di Giustizia per manifestare a sostegno della famiglia Venturelli. "Le istituzioni devono aiutarci. - spiega Carassai al Giornale - La scomparsa di un figlio non si archivia mai".
La scomparsa e l’ipotesi della setta
Era un sabato mattina quando Alessandro uscì di casa per poi svanire nel nulla. Il padre intuì le sue intenzioni e tentò di dissuaderlo, proponendogli di andare a prendere una boccata d’aria. Sta di fatto che, approfittando di un momento di distrazione del genitore, mentre stavano per salire in auto, il ragazzo si dileguò. Portò con sé uno zainetto contenente un libro e pochi altri effetti personali. "Lo abbiamo cercato subito, ma di lui nessuna traccia. - ricorda mamma Roberta - Come se si fosse volatilizzato. Per questo sono convinta che ci fosse qualcuno ad aspettarlo in strada. Una persona non scompare in una manciata di minuti, peraltro davanti casa". La signora Carassai non esclude che il figlio possa essere stato "manipolato da qualcuno", dice, ipotizzando che la scomparsa sia legata a un contesto settario. "Il punto è che tutti sanno dell’esistenza di queste sette, ma nessuno ha il coraggio di andare fino in fondo. Negli ultimi tempi Alle (così lo chiamano i genitori ndr) ripeteva frasi del tipo 'mamma, stai attenta quando esci'. E poi - prosegue l’intervistata - teneva d’occhio due auto che passavano nella nostra zona". L’altra ipotesi è che Alessandro abbia avuto "un momento di appannamento mentale, perché non era in sé quando è andato via".
Le segnalazioni e la lettera al Papa
Nel corso di questi quattro anni e mezzo, ci sono state numerose segnalazioni riguardo a presunti avvistamenti. "Sono stata in Olanda due volte, in Romania e ho girato l'Italia intera per cercare mio figlio. - spiega mamma Roberta - Valuto tutte le segnalazioni, sempre. Il punto è che abbiamo bisogno del supporto concreto delle istituzioni, che purtroppo sono completamente assenti". Poi rivela: "Un paio di settimane fa sono stata anche in gendarmeria al Vaticano per consegnare una lettera indirizzata al Papa. Cos'altro posso fare da mamma di un ragazzo scomparso?".
L’appello
La procura di Modena ha chiesto l’archiviazione del fascicolo per allontanamento volontario. "L’errore è proprio questo: non si può parlare di allontanamento volontario. - continua Carassai - Ed è per questo che ci opponiamo alla richiesta di archiviazione". Da quattro anni "dormo sul divano, non vivo più. - aggiunge - Solo chi si trova nella mia stessa situazione può capire come ci senta.
E purtroppo, le famiglie che vivono questo dramma, troppo spesso sottovalutato dalle istituzioni, sono tante". Infine mamma Roberta rivolge un appello ad Alessandro: "Non hai fatto nulla di sbagliato e non c’è niente che non si possa sistemare. Qualunque cosa sia successa, non importa. Torna a casa. Ti aspettiamo”.