Milanese e le sterline per 250mila euro: «Eredità di mio padre» (Ma è ancora vivo)

Il mistero dei 250mila euro in sterline e del padre morto, che però è vivo. C’è anche questo nei nuovi atti trasmessi dalla Procura di Napoli alla Camera per la richiesta di arresti domiciliari del deputato del Pdl Marco Milanese. I reati contestati sono corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e associazione a delinquere. Gli atti spediti dal pm Vincenzo Piscitelli sono costituiti da verbali di interrogatori di testimoni e indagati dell’inchiesta P4. Tra le carte la testimonianza di un direttore di banca a cui Milanese si rivolse per vendere sterline per 250mila euro. Il deputato disse che le sterline erano l’eredità del padre. Denaro che fu poi venduto alla Gold Metal. Ma gli investigatori hanno fatto delle verifiche scoprendo che il padre di Milanese è vivo. E quindi hanno ampliato il raggio d’indagine per scoprire da dove vengano le 250mila sterline.
Il pm ha trasmesso anche il verbale sull’interrogatorio reso il 17 maggio scorso da Milanese ai pm Woodcock e Curcio.

Il politico parlò di una cena promossa dall’avvocato romano Fischetti allo scopo di mettere in contatto il procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, con il ministro Tremonti. Gli atti sono stati depositati alla Giunta per le autorizzazioni a procedere.

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