
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Non corrisponde al vero ed è destituito di fondamento il contenuto dell'articolo, a firma Gian Maria De Francesco, pubblicato in data 7 giugno 2015 pagina 4 dell'edizione nazionale cartacea de "il Giornale" e sulla versione on line intitolato "Il business servizi sociali: ecco la mappa delle coop amiche di Roma capitale - Dagli immigrati all'Alzheimer, milioni a pioggia dal Comune alle associazioni ora finite sotto inchiesta. Intanto in carcere continuano gli interrogatori", introdotto dal titolo superiore "Mafia Capitale Affari Sporchi". Ed invero, la Cooperativa Sociale San Saturnino onlus non ha nulla a che vedere con i fatti di Mafia Capital o con affari sporchi, né tantomeno è mai apparsa a ragione in presunti elenchi dello scandalo di Affittopoli. Essa non ha mai condotto in locazione alcun immobile del Comune di Roma, tanto meno a canone agevolato, gestendo secondo diritto, servizi socio-sanitari o assistenziali in convenzione con Roma Capitale - Dipartimento Promozione dei Servizi sociali o quale aggiudicataria di gare ad evidenza pubblica. Il presidente del Cda Marilena Nocente".
Il lavoro di magistrati e inquirenti su «Mafia Capitale» è proseguito anche ieri. Nel carcere romano di Rebibbia si sono svolti gli interrogatori di garanzia di alcuni arrestati. «Non ho preso manco una lira», ha dichiarato l'esponente sospeso di Forza Italia, Luca Gramazio, al gip Flavia Costantini nel corso dell'atto istruttorio durato oltre due ore. Si è detto «estraneo agli eventi» anche Franco Figurelli, componente della segreteria dell'ex presidente del consiglio Comunale di Roma Mirko Coratti (Pd) e soprattutto interlocutore della telefonata nella quale Salvatore Buzzi afferma che «la mucca deve mangiare per essere munta». Si è avvalso della facoltà di non rispondere Antonio Esposito, amministratore della cooperativa Cosma e ritenuto personaggio vicino a Carminati (interrogato ieri nel carcere di Parma).
Il lavoro del Ros dei Carabinieri ha riguardato, invece, anche persone fisiche e società che, pur non essendo indagate, sono talvolta comparse nelle conversazioni intercettate di Salvatore Buzzi. È il caso della Comunità di Capodarco di cui, però, è indagato il presidente della Comunità di Capodarco Roma e di LegaCoop Lazio, Maurizio Marotta. Idem per la coop «Un Sorriso» la cui ex numero uno Gabriella Errico è stata iscritta nel registro degli indagati. Tra le Coop perquisite e non indagate anche il colosso bolognese Manutencoop, citato da Buzzi in alcune intercettazioni riguardante la gara per il centro unico di prenotazioni della sanità nella Regione Lazio, gara alla quale voleva partecipare tanto Capodarco quanto la «29 Giugno».
Un intreccio che evidenzia ulteriormente l'importanza di avere collegamenti con il mondo politico per le cooperative operanti nei servizi sociali. È quanto testimonia l'elenco dei finanziamenti concessi dal dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale nel biennio 2013-2014. In questo periodo, la Comunità di Capodarco, da sola o in raggruppamento di imprese, ha ottenuto dal Campidoglio circa 770mila euro. La coop «Un Sorriso» ha, invece, totalizzato erogazioni per 4,3 milioni di euro: non sono pochi viste le difficoltà nella gestione del centro per immigrati e richiedenti asilo di Tor Sapienza, zona degradata della Capitale.
C'è chi è specializzato nell'«accoglienza» dei migranti e chi invece ha ottenuto, quasi in esclusiva, la gestione dell'assistenza ai malati di Alzheimer. È il caso della Cooperativa Pegaso (640mila euro tra 2013 e 2014), citata in alcuni resoconti della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti sulla gestione dei fondi dedicati all'assistenza sanitaria nella Regione Lazio. Nell'elenco del dipartimento Politiche sociali compare anche la Coop San Saturnino, finita negli elenchi dell'ultima «Affittopoli» di Roma visto che ottiene la propria sede sociale in affitto dal Comune a un canone di 236 euro mensili. Insomma, tra il sindaco Marino, il governatore Zingaretti e il mondo della cooperazione a vario titolo pare esserci un legame forte.
Tutt'altra connotazione hanno, invece, due nominativi compresi nella lista. Uno è Meditral, una società consortile che si occupa del trasporto di disabili. Nel 2014 ha ricevuto 4,3 milioni, ma dalle analisi di settore emerge praticamente che sarebbe meno caro per i cittadini romani pagare dei taxi ad hoc per le persone svantaggiate piuttosto che pagare questo servizio.
Infine una nota di colore: Vivenda, società del gruppo La Cascina (indagato nell'inchiesta romana), ha ricevuto dal Comune 2,3 milioni per i servizi di ristorazione nel biennio 2013-2014. A Milano Vivenda gestisce le mense della Polizia e per la festa di San Michele, patrono dei poliziotti, ha invitato lo chef Carlo Cracco a cucinare per loro e a raccogliere fondi per beneficenza.