Sport

Scandalo calcioscommesse Andrea Masiello, ex del Bari: "Ho fatto autogol per soldi"

In manette l'ex difensore dei biancorossi. 20 indagati. Sospetti 9 match del campionato 2010/2011. VIDEO Il clamoroso autogol col Lecce

Scandalo calcioscommesse Andrea Masiello, ex del Bari:  "Ho fatto autogol per soldi"

In relazione al presunto coinvolgimento della signora Pinto di cui si parla nel testo dall’Avvocato Gianvito Lillo riceviamo e pubblichiamo: "Trattasi di informazione assolutamente errate in quanto la sig.ra Pinto non è mai stata coinvolta, a nessun titolo, nell'indagine nè, allo stato, risulta pervenuto alla stessa alcun avviso di garanzia e/o atto equipollente".

L'inchiesta sul calcio scommesse si estende e arriva fino a Bari. I carabinieri del comando provinciale del capoluogo pugliese hanno eseguito una serie di provvedimenti restrittivi, tra i quali uno nei confronti di un calciatore di Serie A.

A finire in manette è Andrea Masiello, ex difensore del Bari ora in forza nell'Atalanta. Oltre a lui, sono stati arrestati i suoi amici-scommettitori, Fabio Giacobbe e Giovanni Carella. Una ventina gli indagati. Tra gli ex calciatori biancorossi ci sono: Alessandro Parisi (difensore del Torino), Daniele Portanova (difensore del Bologna), Simone Bentivoglio, Abdelkader Ghezzal, Marco Rossi, Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte.

Nel registro degli indagati anche i nomi del factotum barese Angelo Iacovelli, tre ristoratori (Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli) ritenuti complici dei calciatori, scommettitori e loro amici: Arianna Pinto, lo "zingaro" Victor Kondic, Leonardo Picci e l’albanese Armand Caca.

A finire sotto la lente degli inquirenti sono le ultime nove partite del campionato di calcio 2010/2011, in particolare Bari-Lecce, Palermo-Bari, Bologna-Bari, Bari-Chievo e Bari-Sampdoria. Sotto osservazione c'è anche il match Udinese-Bari del maggio 2010, una delle ultime del campionato 2009/2010.

E proprio nel derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (terminato 0-2), Masiello realizzò un'autorete clamorosa (guarda il video). L'ex giocatore del Bari, dopo aver negato più volte, durante gli interrogatori, ha finito con l’ammettere al pm di aver fatto l’autogol che permise ai giallorossi di vincere la partita e di restare in A. L’ammissione è contenuta in una nota inviata da Masiello al pm Ciro Angelillis, pochi giorni fa: il 28 marzo 2012.

Per la combine Masiello avrebbe intascato 50mila euro mentre i suoi amici-scommettitori arrestati, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, avrebbero ricevuto durante un incontro in un hotel di Lecce 180.000 euro da un faccendiere probabilmente vicino al Lecce che i carabinieri stanno per identificare.

"Voglio aggiungere - scrive l’ex difensore del Bari alla procura - che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter - quindi - ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro".

I nomi di Masiello, Fabio Giacobbe e Giovanni Carella compaiono in alcuni verbali di interrogatorio relativi alla presunta combine di Bologna-Bari del 22 maggio 2011, finita 0-4. A quanto si apprende, Giacobbe e Carella andarono in auto a Bologna per incontrare probabilmente il difensore della squadra emiliana, Daniele Portanova, per tentare con questi un accordo per truccare la partita. Questa circostanza sarebbe stata riferita da Masiello agli inquirenti baresi nell’interrogatorio del 24 febbraio scorso davanti al pm Ciro Angelillis.

Masiello - a quanto si seppe - aggiunse che Portanova oppose un netto rifiuto. Diversa la ricostruzione dei fatti del difensore dei due "Masiello boy’s", l'avvocato Mario Russo Frattasi, secondo il quale Giacobbe e Carella andarono sì a Bologna assieme al ristoratore indagato Onofrio De Benedictis, proprietario del ristorante "Il Pescatore" di Bari, ma non per altri motivi e non certo per truccare la partita.

"Tolleranza zero e processi sportivi in tempi rapidi per fare pulizia e individuare tutte le responsabilità: entro fine aprile, come già detto, arriveranno i primi deferimenti della Procura federale sul filone dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Cremona e sono già programmate nuove audizioni".

Ad affermarlo è stato il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete in una nota diffusa dalla Figc.

Commenti