«Vessata dalla giunta Storace». Costretta, a suo dire, «a versare mensilmente una dazione di denaro pari a 50 milioni delle vecchie lire». Ma non basta: nella sua agenda, dove teneva una contabilità certosina delle presunte tangenti, aveva annotato i soldi erogati per poter avere le autorizzazioni a operare con le sue strutture nel campo dellassistenza ai bambini disabili: una specie di filone aureo nel campo dei rimborsi erogati tramite il servizio sanitario nazionale. Anna Iannuzzi, Lady Asl, in carcere dal 4 febbraio scorso nellambito dellindagine sul rimborsi ottenuti per false prestazioni, tira in ballo i politici. E lo fa nero su bianco in un verbale di interrogatorio, uno dei tanti, a cui è stata sottoposta dai magistrati.
La Lady delle strutture riabilitative fa i nomi dellex assessore di An, ora consigliere regionale, Giulio Gargano; dellex consigliere regionale di Forza Italia, Giorgio Simeoni e di Benedetto Bultrini, indicato come «collettore» delle presunte tangenti, ex direttore generale della Asl Roma C. Massimo riserbo da parte degli inquirenti su uneventuale iscrizione dei politici sul registro degli indagati. «Agli inizi del 2002 - continua Lady Asl parlando con i pm -. Gargano mi disse espressamente che avrei dovuto pagare 50 milioni di lire al mese oltre ad eventuali richieste di altre grosse somme di denaro ogni volta che Storace ne avesse avuto bisogno». Tuonano i diretti interessati. Il sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi (ex assessore di Fi nella giunta Storace, ora allUdeur) anchegli tirato in ballo dalla Iannuzzi annuncia querele. Allattacco di giornali, giornalisti e della stessa Iannuzzi anche il senatore Francesco Storace: «Non so se quanto riportato dalle agenzie di stampa oggi (ieri, ndr) risponda effettivamente alle dichiarazioni che avrebbe rilasciato la Iannuzzi.
«Tangenti ai politici per lavorare»: raffica di smentite e querele in vista
La Iannuzzi ai Pm: «Vessata dalla passata giunta regionale»
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