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In corso telefonata Zelensky-Trump
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"Sono stati giorni difficili. Abbiamo avuto molta paura e visto esplosioni vicino a dove abitavamo, vicino casa; e' stato poi difficile arrivare a Baku. Ci abbiamo impiegato un giorno con un taxi". E' la testimonianza di una signora italo-iraniana fuggita da Teheran e rientrata nella notte a Roma, via Baku, con la figlia di 9 anni. Le due sono atterrate in nottata all'aeroporto di Fiumicino

Ansa
Italo-iraniana e figlia, fuggite da Teheran, sbarcano a Roma

Un missile lanciato dall'Iran ha colpito direttamente il grande ospedale Soroka di Beersheva, nel sud di Israle. Soccorritori inoltre la lavoro nella citta' di Holo, colpita dai bombardamenti iraniani.

AnsaVideo
Missile iraniano colpisce l'ospedale di Soroka

Non sarà una guerra breve e bisogna porsi tre quesiti: dopo aver decapitato i vertici militari, Tel Aviv ucciderà anche Khamenei? E poi: gli Usa continueranno a rifornire lo Stato ebraico di missili e i nordcoreani gli iraniani? E soprattutto: con la fine del regime non rischiamo di passare dalla padella alla brace come è successo in passato?

Fausto Biloslavo
Tre domande sulla guerra tra Israele e Iran

Un incendio è scoppiato oggi a Ramat, a pochi chilometri a nord di Tel Aviv, in seguito al lancio di missili dall'Iran: nella stessa zona (Glilot), si trovano la sede dell'Unità speciale 8200 e una sede del Mossad. Il sindaco di Ramat, Hasharon Itzhak Rochberger, ha comunicato ai residenti che possono lasciare le proprie abitazioni, pur mantenendo le finestre chiuse, dopo che gli abitanti dell'area ovest della città erano stati invitati a restare chiusi in casa. Secondo i vigili del fuoco, "l'incendio in un impianto contenente amianto è sotto controllo. Sono in corso le operazioni di spegnimento finale e non vi è alcun pericolo per i residenti legato a fumo o amianto. È possibile tornare alla normalità"

Redazione web
Raid di Tehran contro l'unità 8200: così hanno bersagliato la base del Mossad

Moumen al-Natour, palestinese di Gaza, attivista ed ex prigioniero di Hamas - consapevole del rischio che corre per la sua incolumità - rilascia un'intervista in esclusiva a Quarta Repubblica proprio da Gaza. Avvocato e co-fondatore del movimento anti-Hamas "Vogliamo Vivere" - è presidente della Ong Palestinian Youth for Development ed è stato prigioniero politico di Hamas.Nell'intervista, l’attivista - oltre a raccontare il dramma di vivere sotto il controllo di Hamas e di come loro gestiscano gli aiuti umanitari - mostra le condizioni di devastazione in cui versa Gaza, con dei video girati da lui stesso. "Vogliamo vivere in pace con Israele e vogliamo un governo tecnocratico con Hamas fuori dalla Striscia" ha detto ai microfoni di Quarta Repubblica.

Redazione web
Vivere sotto Hamas: il racconto dell'attivista da Gaza
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