latitante

Il video mostra le immagini della cattura del boss Antonio Orlando, detto “Mazzolino”, avvenuta il 27 novembre del 2018, dopo 15 anni di latitanza. Orlando è ritenuto a capo dell’omonimo clan operante a Marano di Napoli e nei comuni limitrofi.

Redazione
La cattura del boss Antonio Orlando

Nelle immagini dei carabinieri, il tentativo di fuga di un latitante catturato a Melito di Napoli. Federico Rapprese, 42enne, si sottraeva dal 22 febbraio del 2018 a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea per tentato omicidio aggravato da finalità mafiose. L'arrestato è ritenuto responsabile di un tentato omicidio avvenuto i 30 dicembre del 2006 a Casandrino per conto del clan Ranucci. L'uomo è stato localizzato nell'abitazione della compagna e ieri sera, all'arrivo dei carabinieri, ha tentato invano la fuga dalla finestra: si è arrampicato sul vano del motore del climatizzatore, è salito sul tetto e si è nascosto in un appartamento in quel momento disabitato, ma i militari lo hanno bloccato. Era nell'elenco dei "latitanti pericolosi"

Redazione
Così il "pericoloso latitante" ha tentato la fuga

(Agenzia Vista) Roma, 16 aprile 2019
Arrivato in Italia il latitante nigeriano Uwaya catturato in Francia 6 mesi fa
È arrivato in Italia all´aeroporto di Fiumicino Happy UWAYA, estradato dalla Francia dove era stato catturato lo scorso 6 marzo a Parigi nell´ambito del progetto WANTED 3, promosso dal Servizio Centrale Operativo teso a rintracciare i soggetti che, per sfuggire all´esecuzione di provvedimenti restrittivi si danno alla latitanza sia in Italia che all´estero.
Nelle scorse settimane lo SCO, in sinergia con lo SCIP-Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Criminalpol, ha indirizzato le polizie tedesca e francese al rintraccio ed all´arresto di 9 latitanti nigeriani, tutti destinatari di Mandato di Arresto Europeo, che avevano trovato riparo in quei paesi.
Gli indagati appartenevano tutti alla cellula denominata "CATACATA M.P. (ITALY SICILIY) - De Norsemen Kclub International", operante a Catania e provincia, con base operativa presso il C.A.R.A. di Mineo (CT) facente parte di un´organizzazione criminale transnazionale nigeriana di matrice cultista denominata "Vikings" o "Supreme Vikings Confraternity" (SVC), detta anche "NORSEMEN della Nigeria", sodalizio radicato in Nigeria e diffuso in diversi stati europei ed extraeuropei, caratterizzato dalla presenza di una struttura organizzativa di carattere gerarchico, di organi deputati al coordinamento dei vari gruppi diffusi nel territorio dello stato italiano e al controllo del rispetto delle regole interne, nonché dalla presenza di ruoli e cariche aventi specifici poteri all´interno della compagine associativa.
A capo di questo sodalizio mafioso vi era proprio Happy UWAYA ritenuto responsabile di aver promosso ed organizzato l´associazione per delinquere e di aver perpetrato, in tale ambito associativo al fine di agevolarne l´attività, abusi sessuali su di una giovane nigeriana che non intendeva sottostare alle sue richieste e direttive.
L´uomo, nella sua qualità di "executioner", veniva contattato dai sodali quando qualcuno dei membri era in difficoltà, chiamando a raccolta i vari accoliti che intervenivano su suo ordine.
Anche la moglie EWANSIHA Josephine, rivestiva un ruolo chiave nella `confraternita´, ricoprendo l´incarico di rappresentante della comunità nigeriana all´interno del centro di accoglienza di Mineo (CT), che le ha consentito di mediare con le vittime dell´associazione criminale affinché non sporgessero denuncia alle autorità. fonte Polizia
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Agenzia Vista
Arrivato in Italia il latitante nigeriano Uwaya catturato in Francia 6 mesi fa

(Agenzia Vista) Buenos Aires, 13 dicembre 2018
Catturato Giancarlo Massida, latitante dal 2010
Ieri sera, a Buenos Aires, nei pressi del comprensorio Country Fincas de Iraola, personale del Servizio Centrale Operativo e della Division Investigacion Federal de Fugitivos argentina ha catturato Giancarlo Massidda, 61 anni, latitante inserito nell´elenco dei 100 più pericolosi, ricercato in campo internazionale perché deve espiare una pena di 23 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione per traffico di droga ed evasione.
Le indagini, avviate nel 2018 e svolte dal Servizio Centrale Operativo insieme alle Squadre Mobili di Latina e Roma, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, supportate del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno permesso di localizzare e catturare il latitante nella capitale argentina, dove si era creato una nuova identità e viveva in un residence con una nuova famiglia.
Massida è ritenuto il promotore di un sodalizio criminale attivo nel basso Lazio e dedito all´importazione di ingenti quantitativi di cocaina sul territorio nazionale.
Arrestato nel 2002 nell´ambito dell'operazione "Fenice 2002" per la detenzione di 2 kg di cocaina, conclusa nel 2004 con l´emissione di un´ordinanza restrittiva del GIP di Roma nei suoi confronti e di altre 5 persone, tra cui il figlio Simone, si è sottratto alla cattura dandosi alla latitanza durante l´esecuzione della misura.
Nel 2007, a seguito dell´operazione denominata "Minosse", riguardante un traffico internazionale di sostanze stupefacenti, MASSIDDA, che era già latitante in campo internazionale, è stato arrestato a Cunit in Spagna dopo mirati approfondimenti investigativi svolti con la Polizia Spagnola. Dalla Spagna MASSIDDA aveva continuato a gestire il traffico di cocaina dal sud America verso l´Italia.
Dopo essere stato estradato in Italia, nel 2010 è nuovamente evaso dagli arresti domiciliari nel frattempo ottenuti. / Polizia di Stato
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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Catturato Giancarlo Massida, latitante dal 2010
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