
In questa occasione la critica di papa Francesco alla decisione di alcuni Stati europei, tra cui l'Italia, di utilizzare il 2% del Pil per le spese militari non mi convince.

Nelle ultime 48 ore, nel clima di alta tensione del momento, sono fioccate decine di minacce su tutto il globo.

C'è una nuova figura che si staglia all'orizzonte nel Belpaese alle prese con la guerra: i cacciatori di "putiniani"

A volte, nelle situazioni disperate, per dare una ragione per resistere agli altri si deve gettare il cuore oltre l'ostacolo. È la speranza che dà coraggio

Né un passo avanti, né uno indietro. Sia sul piano militare, sia per quanto riguarda i negoziati. Il conflitto ucraino è la fotografia dello stallo.

L'unico sbocco per la crisi lo vedi come conseguenza, magari non voluta, della posizione russa nei negoziati, che ipotizza per l'Ucraina lo "status" di Paesi neutrali come l'Austria e la Svezia

Mi duole dirlo, ma ho trovato inopportuna, fastidiosa e stupida la scelta del segretario del Pd, Enrico Letta, di ritwittare l'interrogativo polemico posto dal premier spagnolo Sanchez

Mentre divampa una guerra dalle conseguenze imprevedibili, sono tornati di moda i moniti, più o meno espliciti, a tagliare il debito. È come se i burocrati di Bruxelles vivessero su un altro pianeta

L'unico che sta fermo, che continua a confondere i tempi di guerra con quelli di pace, è il nostro governo

Le guerre, da che mondo è mondo, spazzano via convinzioni, calcoli e previsioni. La guerra in Ucraina, se ce ne fosse stato bisogno, ha cancellato il mito della globalizzazione.
