I militari di Lubiana pattugliano il confine con la Croazia, dove sono state erette numerose barriere e sono stati srotolati 160 chilometri di filo spinato. Per scovare i migranti sono stati schierati anche droni, elicotteri e camere termiche

I militari di Lubiana pattugliano il confine con la Croazia, dove sono state erette numerose barriere e sono stati srotolati 160 chilometri di filo spinato. Per scovare i migranti sono stati schierati anche droni, elicotteri e camere termiche
Il fondatore dell'associazione "Mare Amico": "Case sicure e appoggi, quando i migranti arrivano qui sanno già dove andare"
La giornata dei migranti nell'hotspot di Pozzallo: ping, pong calcetto e preghiere. E sulle Ong raccontano un'altra verità
“Noi li abbiamo trovati su un gommone, che in realtà era in buone condizioni. Il problema è stato che ci trovavamo in zona libica e i libici stavano arrivando a prenderli, quindi immediatamente li abbiamo caricati sulla barca e siamo partiti”. Queste parole riferite ai migranti “recuperati” sono state pronunciate davanti ad una videocamera da Giulia Berberi, medico a bordo della barca a vela, Alex, che ieri ha violato il blocco del Viminale attraccando a Lampedusa. Il servizio è andato in onda il 5 luglio su Sky Tg24. Carola Rackete di Sea watch è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’equipaggio della nave Alan Kurdi sono sospettati di avere effettuato “recuperi” e non soccorsi di gommoni che stavano affondando.
Nell'intervento in onda sul Tg4, Biloslavo parla di speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza. I legali di Carola Rackete sostengono che non ha speronato l'imbarcazione, ma dai video girati a Lampedusa si vede che la nave urta la motovedetta rischiando di schiacciarla contro la banchina con i finanzieri a bordo.
Lorenzo Orsetti era un volontario italiano al fianco dei curdi: "Una battaglia da combattere. Daesh rappresenta un male assoluto"
Il reporter Fausto Biloslavo ricorda Lorenzo Orsetti, che aveva intervistato in Siria: "Ha combattuto per tutto l'Occidente. Era un veterano"
Marko Vrhunec, commissario politico della brigata Lubiana, dopo la guerra segretario di Tito e ambasciatore, difende in questo video il "Maresciallo".