Francesco Curridori

Foto profilo di Francesco Curridori

Sono originario di un paese della provincia di Cagliari, ho trascorso l’infanzia facendo la spola tra la Sardegna e Genova. Dal 2003 vivo a Roma ma tifo Milan dai gloriosi tempi di Arrigo Sacchi. In sintesi, come direbbe Cutugno, “sono un italiano vero”. Prima di entrare all’agenzia stampa Il Velino, mi sono laureato in Scienze della Comunicazione e in Editoria e Giornalismo alla Lumsa di Roma. Dal 2009 il mio nome circola sui più disparati giornali web e siti di approfondimento politico e nel 2011 è stata pubblicata da Aracne la mia tesi di laurea su Indro Montanelli dal titolo “Indro Montanelli, un giornalista libero e controcorrente”.  Dopo il Velino ho avuto una breve esperienza come redattore nel quotidiano ‘Pubblico’ diretto da Luca Telese. Dal 2014 collaboro con ilgiornale.it, testata per la quale ho prodotto numerosi reportage di cronaca dalla Capitale, articoli di politica interna e rumors provenienti direttamente dalle stanze del “Palazzo”.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, spiega: "Abbiamo colmato un vuoto" e annuncia un investimento di 4milioni di euro non sono per le violenze contro le donne ma anche per i gay vittime di omofobia

Francesco Curridori
Roma, apre la prima casa di accoglienza per i gay vittime di omofobia

Circa 500 nordafricani, perlopiù eritrei e somali, occupano illegalmente un palazzo di sette piani dove regna la sporcizia e l'illegalità con locali commerciali aperti abusivamente e dove sono stati riscontrati vari casi di scabbia

Francesco Curridori Roberto Di Matteo
Il palazzo città-stato in balìa dei nordafricani

Continua l'emergenza sanitaria e di sicurezza a Tiburtina, in via Cupa, dove gli attivisti del Baobab hanno allestito una tendopoli con 400 migranti col solo scopo di ottenere in concessione un nuovo immobile.

Francesco Curridori
Roma prigioniera dei migranti

Gli attivisti dell'ex centro Baobab hanno allestito una tendopoli con 400 migranti transitanti che, da settimane, occupano Via Cupa e la rendono unna latrina a cielo aperto. Materassi, vestiti, poltrone e cibo sono ammassati lungo la strada che viene chiusa, col consenso verbale della polizia, dalle 23 alle 7 del mattino e impedendo così il transito a residenti e passanti.

Francesco Curridori
I migranti del Baobab e il degrado di via Cupa

"Questa emergenza è stata creata ad arte dagli attivisti al solo scopo di ottenere dalle Istituzioni in concessione l'ex stabilimento Ittiogenico soltanto per - spiega Lorenzo Mancuso, presidente del Comitato cittadini Stazione Tiburtina - poter svolgere le proprie attività che, poi, come sappiamo, vanno a finire nel classico centro sociale che è un’attività para commerciale all’interno”. “Tutto – aggiunge Mancuso - si è palesato politicamente quando Fassina, a inizio giugno, è sceso in prima persona per evitare lo sgombero dei migranti su via Cupa che erano appena una cinquantina”.

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Ecco perché gli attivisti del Baobab occupano via Cupa

Circa 500 nordafricani occupano, da più di dieci anni, uno stabile di 7 piani dove hanno aperto abusivamente un minimarket e due bar/ristoranti con tanto di sala da biliardo e tivù con Sky. Intanto i proprietari continuano a pagare Imu, Tari e bollette, mentre i residenti sono preoccupati per l'emergenza scabbia.

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Il palazzo occupato dai nordafricani tra illegalità e scabbia
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