La procura di Genova apre un fascicolo sulla rivelazione della seconda indagine su Toti. Cosa è successo

La procura di Genova apre un fascicolo sulla rivelazione della seconda indagine su Toti. Cosa è successo
La Procura di Pavia apre a un’alternativa: Andrea Sempio. Sul caso Garlasco torna il dubbio su Stasi. Scontro tra genetisti e pressing sulla semilibertà che il Tribunale potrebbe dover concedere. Cosa può succedere
L'assurdo metodo della sinistra per rallentare il progetto: una valanga di modifiche - tutte uguali - per 5 articoli che non impedirà alla legge di essere approvata. Contenti loro...
Mentre molti magistrati attaccano la nuova legge che limita le intercettazioni, il procuratore Davino invita alla calma: “Non cambia tutto, e forse indagare davvero è meglio che ascoltare sempre”
Si è aperto un nuovo capitolo nei rapporti - non facili - tra la procura di Milano e il sindaco Beppe Sala. Di sicuro le proprietà americane dei due club, Milan e Inter, si spaventeranno un po' per l'inevitabile allungamento dell'iter burocratico. Ma c'è un'altra certezza...
Giustizia e psichiatria non sono scienze esatte. La conclusione dei consulenti del giudice che sta processando il 17enne autore della strage di Paderno Dugnano lo dimostra: il giovane è stato indicato come "parzialmente incapace di intendere e di volere". Ma in situazione analoghi del passato, si è arrivati a pronunciamenti diversi
Il genetista Linarello spiega al Giornale cosa si sa del materiale trovato nella casa dei Poggi. E spunta un dettaglio sullo scontrino presentato da Sempio come alibi
Della storia di Garlasco e del delitto di Chiara Poggi bisogna parlare con rispetto perché ci sono di mezzo vite vere. C'è la vita di Alberto Stasi che è in carcere, la vita di Andrea Sempio, un nuovo indagato che è innocente fino a prova contraria, ma in questi giorni viene sottoposto a un'esposizione mediatica pesantissima. Però bisogna parlarne perché se davvero fossimo davanti a un errore giudiziario, questo dovrebbe spingere tutti a riflettere una volta di più su come funziona la giustizia in questo paese
A cinquant'anni dalla aggressione dello studente di destra Sergio Ramelli, avvenuta a Milano il 13 marzo 1975, gli atti del processo agli assassini - individuati molto tempo dopo - raccontano il clima di fanatismo ideologico di quegli anni. La colpa di Ramelli era di essere iscritto al Fronte della Gioventù, e di non fare mistero della sua appartenenza politica neanche nella scuola che frequentava, il liceo scientifico Molinari: così gli studenti di ultrasinistra del liceo lo segnalarono ai capi di Avanguardia Operaia, uno dei gruppi estremisti milanesi, che decisero di dare una "lezione" al diciassettenne. Secondo le sentenze, Ramelli venne colpito dalle chiavi inglesi almeno quattro volte, "micidiali erano stati i colpi inferti allorquando il giovane era già a terra, perché avevano avuto sul capo poggiato al suolo un effetto del tipo schiaccianoci". I dieci militanti di Avanguardia Operaia individuati dalle indagini del giudice Guido Salvini vennero condannati in primo grado per omicidio preterintenzionale, in appello l'accusa divenne di omicidio volontario ma grazie alle attenuanti generiche le pene inflitte non superarono i dieci anni di carcere.
Che Alberto Stasi dica di essere innocente non è una notizia. La novità è che ora anche la procura di Pavia, finora ostinatamente convinta della colpevolezza del fidanzato di Chiara Poggi, dica che l'assassino della giovane sia un altro e che abbia iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio