Il nuovo film originale di Netflix non è molto incisivo dal punto di vista cinematografico, ma ha nella delicatezza qualcosa di raro e nei giovani interpreti un duo che si fa ricordare
Il nuovo film originale di Netflix non è molto incisivo dal punto di vista cinematografico, ma ha nella delicatezza qualcosa di raro e nei giovani interpreti un duo che si fa ricordare
La nuova e attesissima versione del film ha tutto ciò che mancava a quella data alle sale quattro anni fa: identità definita, struttura solida e una gravitas che trasuda autorevolezza e fascino. Recensione spoiler-free.
Commediola talmente lineare da essere scontata, ma valida come scacciapensieri senza pretese per una serata di sorrisi complici tra genitori e figli piccoli. Protagonista Jennifer Garner
Opera prima dotata di regia elegante, validi interpreti e location d’atmosfera, ma che resta ostaggio di un andamento apatico e di una sceneggiatura incerta
Operazione nostalgia scanzonata e divertita, in cui viene adattato al presente il modello originale, “Il Principe cerca moglie”, film cui si ammicca continuamente senza raggiungerne i fasti comici
Una commedia romantica che, forte di protagonisti credibili, combatte lo stigma del disagio psichico mostrando come complicità e relazioni affettive rischiarino qualsiasi buio
Otto episodi ispirati al lungometraggio di successo firmato da Paolo Genovese, forti di un cast davvero indovinato e di una serie di dinamiche, generazionali e di coppia, affrontate con la giusta dose d'ironia
Una miniserie più austera che avvincente, in parte legal-thriller e in parte dramma morale, e che deve tutto al solido carisma del protagonista, l’attore Bryan Cranston
Dalla commistione di commedia nera e thriller nasce un film imbevuto di una malvagità deliziosamente stravagante, con protagonista una “barbie” tutta amoralità e istinto predatorio