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Francia, Schiappa paragona terroristi islamici e pro-life. Poi si scusa

Per la segretaria alle pari opportunità di Macron esisterebbe una convergenza ideologica tra i "Manif pour tous" (che non vogliono i matrimoni gay) e i terroristi islamici radicali

Francia, Schiappa paragona terroristi islamici e pro-life. Poi si scusa

In Francia Marlène Schiappa, la trentaseienne scrittrice femminista, responsabile del Segretariato di Stato per le pari opportunità tra donne e uomini e per la lotta contro la discriminazione, è finita nuovamente nella bufera politica ed ha presto dovuto chiedere scusa per le sue incredibili affermazioni contro i cristiani e i pro-life d'Oltralpe.

Intervista dal settimanale conservatore Valeurs Actuelles, la Schiappa ha paragonato i terroristi islamici alla Manif pour tous, il principale gruppo di associazioni che è all'origine della più importanti manifestazioni di opposizione alla apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso in Francia e di sostegno alla famiglia naturale formata da un uomo e da una donna.

Marlène Schiappa ha sostenuto che "attualmente c'è un'esplosione di atti antisemiti, ma anche di omofobia. C'è un'alleanza tra estremisti di destra e radicali islamici che sono uniti, nella pratica, per la stessa lotta. Nelle periferie vengono diffusi gli slogan della Manif pour tous. Gli slogan e l'aggressività del Manif pour tous hanno alimentato un aumento della violenza omofobica del 64% lo scorso anno. L'omofobia si nutre del linguaggio dell'odio offerto dal Manif pour tous. C'è convergenza ideologica tra il Manif pour tous e i terroristi islamici radicali".

La reazione della Manif pour Tous non si è fatta attendere. Il gruppo di associazioni ha dichiarato che in assenza di scuse da parte della donna, avrebbe proceduto per le vie legali per il reato di diffamazione. Così Marlène Schiappa è stata costretta a correre ai ripari e si è pubblicamente scusata "con tutti quelli si sono sentiti sinceramente feriti" dalle sue affermazioni ed ha spiegato che "il suo obiettivo in politica non è mai quello di ferire nessuno ma discutere le idee".

Il gruppo di associazioni ha accolto le scuse invitando la politica ad una genuina apertura al dialogo chiedendo un incontro con Marlène Schiappa. "La mobilitazione e l'impegno di La Manif Pour Tous sono sinceri e disinteressati; già solo per questo motivo merita la considerazione del governo. Se Marlène Schiappa conoscesse La Manif Pour Tous e il suo lavoro di base al servizio delle famiglie, lei non avrebbe mai fatto commenti del genere o provocato questa indignazione unanime e condivisa".

Varie volte la Schiappa è incorsa in polemiche a causa di sue dichiarazioni o scelte. Nel luglio del 2014 aveva definito il divieto del velo islamico per le madri che accompagnano le gite scolastiche, "una piaga, un orrore, un abominio". Nel settembre del 2016 si era opposta alla trasmissione di messe e cerimonie religiose sulla televisione pubblica ma non ha avuto remore nell'iscrivere i suoi figli ad una scuola cattolica privata di Le Mans.

Nel mese di gennaio 2019 Marlene Schiappa, nel corso di un'intervista televisiva su France Info, ha attacca il pugile Christophe Dettinger, accusato di violenza contro la polizia durante una delle manifestazione dei gillet gialli, provocando critiche da parte sindacati di polizia e alcuni membri del governo perchè con il suo intervento ha contraddetto il principio della separazione dei poteri dello stato che raccomanda ai dirigenti dello Stato di non intervenire nei casi giudiziari in corso, in contraddizione con il principio del rispetto dei diritti della difesa.

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