Per lei in palio solo un seggio in parlamento, che però è un passo fondamentale per la democrazia
Birmania
In aprile si vota in Birmania, partecipa anche il partito della Suu Kyi, che per anni è stata costretta agli arresti domiciliari. Il governo la vorrebbe premiare con un incarico adeguato, se lei lo vorrà, subito dopo il voto
La leader dell'opposizione birmana e Nobel per la pace crede in un cambiamento nel Paese da quando il nuovo presidente ha rinunciato al regime militare
Ovazione di cinquemila persone festanti quando è uscita dalla casa-prigione. Poche emozionate parole e appuntamento a oggi per un discorso vero e proprio
Dopo 15 anni di prigionia la leader dell'opposizione democratica alla giunta militare birmana è stata liberata: le prime immagini. Oltre 5mila persone in festa per il premio Nobel per la Pace 1991. La gioia dei leader occidentali
La leader dell’opposizione democratica birmana, arrestata la prima volta nel 1988 dopo che aveva organizzato la Lega nazionale per la democrazia, sta per tornare in libertà dopo 15 anni di prigionia (sette agli arresti domiciliari)
Il presidente americano ha chiesto alle autorità birmane la liberazione immediata del Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Incontro a Singapore, per la prima volta, con il primo ministro Thein Sein: la richiesta del presidente riguarda tutti prigionieri politici del regime
John Yettaw, condannato a 7 anni di lavori forzati per aver raggiunto l’abitazione di San Suu Kyi, è stato liberato dalla giunta birmana ed è ripartito per gli Stati Uniti. Fondamentale la missione diplomatica del senatore democratico Jim Webb. San Suu Kyi resterà agli arresti
La leader dell’opposizione non violenta nuovamente condannata: tre anni di carcere ai lavori forzati. Ma il capo della giunta militare le riduce la pena commutandola in un anno e mezzo agli arresti domiciliari
Sentenza rinviata all’11 agosto: una nuova condanna le impedirebbe di partecipare alle elezioni del 2010. Nella notte decine di arresti a Rangoon tra gli attivisti contrari al regime