Saranno esposte lunedì le ragioni dell'accusa nel processo che vede come imputata il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. La donna rischia 5 anni di prigione e l'esclusione dalle elezioni del 2010
Birmania
É la città più invisibile e segreta della Birmania, ha più bunker che case, l'hanno voluta i generali per difendersi dai nemici. Compresa una signora piccola e indifesa, il premio Nobel Aung San Suu Kyi, che da anni li spaventa con la sua opposizione. Senza dire una parola
Dopo l'effimera illusione di ieri, l'udienza al premio Nobel per la Pace prosegue a porte chiuse. John Yettaw, l’americano che si è introdotto nell’abitazione della leader dell’opposizione dice ai giudici "Ho pensato che la sua vita fosse in pericolo"
La giunta militare birmana ha aperto a diplomatici e giornalisti le porte del carcere dove è in corso il processo alla leader dell’opposizione
Si è conclusa la prima udienza. Il governo chiama a testimoniare 22 persone contro la leader dell'opposizione democratica, che rischia cinque anni di carcere
Incriminata di nuovo la leader dell'opposizione perché nei giorni scorsi un cittadino americano si era introdotto nella sua abitazione. Il processo si aprirà il 18 maggio. Rischia altri cinque anni di prigionia
Birmania, paura per una grande donna. Non mangia ed è sempre più debole il premio Nobel simbolo vivente della lotta di un popolo per la libertà. Murata viva, dal 1990, salvo brevi intervalli, non è uscita dalla sua fatiscente abitazione