Brescia

Hanno confessato i due presunti killer dei coniugi di Brescia Francesco Seramondi e Giovanna Ferrari uccisi a colpi di fucile l'11 agosto nella loro pizzeria. "Abbiamo raccolto la confessione piena di chi ha commesso il duplice omicidio. Gli autori sono gli stessi dell'agguato di un mese fa ai danni del dipendente dei Seramondi". Lo ha detto il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno nel corso della conferenza stampa sull'arresto di Muhammad Adnan, pakistano di 32 anni, e Sarbjit Singh, indiano di 33 anni. Il pakistano, in particolare, è anche il proprietario del negozio 'Dolce e Salato', comprato dai Seramondi e concorrente dell'attività delle vittime. Video a cura di VISTA Agenzia Televisiva Parlamentare / Alexander Jakhnagiev

Agenzia Vista
Brescia, l'arresto dei killer

È stata una "piena confessione" quella rilasciata dai due arrestati per l’omicidio di Frank Seramondi e della moglie, titolari di una pizzeria-pasticceria a Brescia. A confermarlo è il procuratore della Repubblica di Brescia, Tommaso Buonanno, in conferenza stampa. Gli investigatori hanno ritrovato il fucile a canne mozze usato per l’agguato e anche il motorino "che gli autori del delitto si apprestavano a distruggere per rendere irriconoscibile il mezzo". Le indagini proseguiranno "per approfondire tutti gli altri aspetti". Nelle immagini la sequenza dell'agguato: le telecamere hanno filmato i killer mentre entrano ed escono dal negozio.

Mario Valenza
Brescia, le immagini del blitz dei killer

Muhammad Adnan, il pachistano ritenuto l’esecutore materiale del duplice omicidio dei coniugi Serramondi, ha rilasciato alcune dichiarazioni alle televisioni nei giorni successivi all’assassinio

Mario Valenza
Brescia, il killer ha ucciso e poi ha parlato in tv

“Grazie anche alle attività della Digos e della polizia postale, abbiamo riscontrato che ci sono due soggetti che aderiscono allo Stato islamico, che seguono pedissequamente le indicazioni che vengono date attraverso internet, acquisendo capacità militari e calandole nella realtà del territorio dove si opera. Sono importanti e dovranno essere oggetto di riflessione anche per noi le loro considerazioni”. Così Lamberto Giannini, direttore dell'Ufficio anti-terrorismo, in merito all'arresto, avvenuto questa mattina a Brescia, di due persone accusate di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico. Le indagini condotte dagli uomini della Digos e del servizio polizia postale hanno permesso di accertare che gli indagati, sostenitori dell'organizzazione terroristica Is, svolgevano attività di istigazione pubblica in rete

LaPresse
Gli inquirenti: "Capacità militari acquisite sul web"
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