Luca Di Nicola aveva 19 anni. Aveva avuto tosse e febbre per una settimana. I familiari sospettano sia morto per il coronavirus, era sanissimo
Uno "tsunami" di malati gravi nel Regno Unito. E ora il servizio sanitario pubblico soffre: la denuncia di Londra alla Bbc

A meno di 24 ore dalle nuove posizioni di Boris Johnson, i londinesi hanno reagito chiudendosi in casa e svuotando i supermercati. Da domani chiuse le scuole.

Gli italiani a Londra non vogliono saperne di rimanere e si stanno organizzando in tutti i modi per rimpatriare. Anche con mezzi "clandestini". Il governo emana le prime strette

Il racconto di una giovane studentessa di Firenze che vive a Londra. Vuole rientrare in Italia con il volo giornaliero garantito da Alitalia, ma ha paura di contagiare qualcuno. Le autorità sanitarie, però, non vogliono farle il tampone

(Agenzia Vista) Londra, 13 marzo 2020
Coronavirus, Boris Johnson: "Molte famiglie perderanno i propri cari prematuramente"
"Abbiamo fatto il possibile per contenere questa malattia e questo ci ha fatto guadagnare un po’ di tempo ma ora è una pandemia globale e il numero di casi reali aumenterà significativamente e probabilmente è già molto più alto di quelli confermati finora dai test. Voglio essere chiaro, questo è la peggiore crisi sanitaria per una generazione. Alcuni la paragonano a un’influenza stagionale ma non è corretto. Per via della mancanza di immunità questa malattia è più grave e continuerà a propagarsi. Devo essere onesto con il popolo britannico, molte famiglie perderanno i propri cari prima del tempo." Così il premier britannico, Boris Johnson, annunciando le nuove misure per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Fonte: Facebook/Boris Johnson
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Il racconto choc del 19enne Dylan Bastonini, che si trova a Londra da settembre. Lui ed altri tre suoi amici stavano aspettando sotto la pioggia l'auto di Uber quando, arrivata la vettura, sono stati respinti dal conducente: “Non è razzismo, è una questione di sicurezza”

Il racconto choc del 19enne Dylan Bastonini, che si trova a Londra da settembre. Lui ed altri tre suoi amici stavano aspettando sotto la pioggia l'auto di Uber quando, arrivata la vettura, sono stati respinti dal conducente: “Non è razzismo, è una questione di sicurezza”

Il 23enne era stato aggredito nel centro della capitale del Regno Unito, "accusato" di portare il nuovo virus nel Paese. Ma il ragazzo, su Facebook, dichiara: "L'emergenza è cavalcata da persone che già odiano chi è diverso da sé"

Episodi di violenza del genere continuano a moltiplicarsi a causa della crescente psicosi per il virus: lo studente potrebbe finire in sala operatoria
