Lo 007 che ha scatenato la «guerra dei laghi»

Galeotto fu 007. Le scene del 22° episodio della saga dell’agente segreto, girate in riva al lago di Garda, hanno innescato una affilata e colta polemica tra Camilla Baresani e Andrea Vitali. Il 17 aprile sul Magazine del Corriere della Sera la scrittrice salutava l’inizio delle riprese «nello splendido, tortuoso e spaventosamente panoramico tratto di strada della Forra di Tremosine» sottolineando di essere molto «arrabbiata» con «i divi americani, con gli stylist e tycoon autoctoni e con i proprietari di casinò di Las Vegas (in particolare con chi ha costruito il Bellagio), «tutti lì a celebrare il cupo laghetto di Como». Per di più, la Baresani snocciola tutte le virtù del lago di Garda, comprese quelle storiche, gastronomiche e persino televisive visto che vicino al lago sono state girate alcune puntate dei Cesaroni. («basta con questa melensa fiction “Vivere” ambientata sul lago rivale!»). Apriti cielo. Pochi giorni dopo sulla Provincia di Como lo scrittore Andrea Vitali risponde senza giri di parole.

«Che il lago di Como sia un cupo laghetto mi sembra impreciso, offensivo e imperfetto» replica subito, definendo l’articolo della Baresani «un travaso d’inchiostro più che di bile». E poi, dopo aver precisato alcune inesattezze, chiude con una battuta: «Ognuno ha la fiction che si merita».

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