«No, non è in casa. Probabilmente è al lavoro...». Di domenica? «Ma per lui il lavoro non è una fatica, è un hobby...». «Lui» è il signor Torribio Marioni, classe 1909: cento anni appena compiuti e occhi vivaci da Giamburrasca. Per lo «storico» compleanno moglie, figlia e amici gli hanno organizzato una festa, con tanto di auguri a caratteri cubitali. Uno striscione fresco d’inchiostro tipografico: quello della Tipografia Marioni di Udine, per l’esattezza. Infatti questo signore «secolare» (che ancora oggi continua a versare i contributi Inps!) fa il tipografo, un mestiere che entra nel cuore come il piombo fuso nelle vecchie linotype. Cuore e piombo, due elementi fondamentali che nella vita di Torribio si sposano in una parola: lavoro. Attorno a questo valore - e a quello della famiglia - il signor Marioni ha costruito un’esistenza serena, pur attraverso i momenti drammatici di due guerre mondiali e del terremoto del Friuli.
«Non mi sono mai perso d’animo - racconta Torribio -. Ho sempre creduto che la migliore arma per superare le difficoltà sia trovare la forza di rimboccarsi le maniche». Due giorni fa Marioni ha spento cento candeline con un soffio solo, mentre tutti intorno gli chiedevano il segreto dell’eterna giovinezza: «Merito della vitamina “v”, cioè la ricetta di un buon bicchiere di vino...».
Il sindaco di Udine, Furio Honsell, lo ha premiato a nome dell’intera città; sulla targa una scritta: «A Torribio Marioni, decano degli artigiani udinesi». Titolare dal 1935 dell’omonima tipografia, il neocentenario è diventato un simbolo: roba che, al suo confronto, Stakanov rischia di essere bollato come assenteista. E visto che di andare in pensione non ci pensa minimamente, nonno Torribio continua regolarmente a versare i contributi all’Inps e quelli per l’assicurazione.
L’ultimo bollettino lo ha presentato pochi giorni fa, nell’agenzia di una banca di Udine, dinanzi a un direttore sbigottito di trovarsi al cospetto di un centenario ancora «in servizio attivo e permanente». «Nessun errore - gli spiegato con calma Torribio -. Non si deve mai smettere di lavorare e di versare i contributi. Ripeto: le cose bisogna farle per bene, sempre». Un messaggio forte e chiaro da girare subito a Renato Brunetta, certi che il ministro del Lavoro lo farà prontamente stampare (dalla «Tipografia Marioni», ovviamente) per distribuirlo a tutti i dipendenti pubblici. E magari, anche nello studio di Brunetta, una bella gigantografia del signor Marioni non starebbe male...
Ma qual è la giornata tipo di Torribio?
Sveglia all’alba («Mai dopo le 6...»; bacio e caffè alla moglie Teresa; acqua e foglia di insalata per i suoi canarini («Così belli da aver vinto numerosi premi...»); giro perlustrativo nell’orto di casa («I prodotti naturali sono sempre i più genuini...»; attesa dell’autobus («Sempre puntuale, perché a Udine i mezzi funzionano...».
«Fino a due anni fa usavo la mia vecchia bicicletta del 1935 - racconta -, ma poi sono cominciati a spuntare i primi doloretti alle gambe...». I «primi», capito?
E poi: «Mai avuta l’automobile, non la sopporto. Andare a piedi è bellissmo e se il tragitto da casa alla tipografia non fosse così lungo, eviterei di prendere anche l’autobus».
Ad attenderlo tra le sue amate macchine tipografiche c’è, ogni giorno, la figlia che gestisce la ditta di famiglia, ma continua a vedere nel papà un imprescindibile punto di riferimento («Mi ha insegnato tutto quello che so... E non è poco!). Nello stabilimento si lavora senza sosta. Torribio non fa lavori pesanti: «Controlla, guarda, ma la sua è una presenza che si fa sentire...».
A congratularsi con lui anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e della Confartigianato di Udine. Il record dell’«artigiano più anziano ancora al lavoro» è suo. Chi vorrà strapparglielo dovrà lavorare parecchio...
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