14mila euro al mese ma Vendola è sempre in tv

Il capo di Sel ha già preso il posto di Bersani come leader dell’opposizione. Così abbandona la Regione ai suoi problemi per occupare piazze e televisioni. Dagli Usa ai comizi per le primarie nelle altre città, priorità agli impegni "extra"

14mila euro al mese ma Vendola è sempre in tv

Salvate il soldato Nichi. Salvatelo dalla gi­randola di aerei su cui salta in queste settima­ne. Dal turbine di interviste che rilascia. Dal­la quantità di videomessaggi che lancia nel vasto mare di internet. Dalle innumerevoli comparsate televisive. Salvate il soldato Ven­dola e dategli un po' di tregua nella sua Puglia che lo piange e lo invoca: presidente, quando trovi il tempo di dedicarti anche a noi tra un appuntamento e l'altro della tua campagna elettorale?

Il leader di Sinistra ecologia e libertà è in pieno fer­mento. Scommette sul vo­to imminente e si danna co­me un forsennato per incol­lare i mille cocci della sini­stra radicale. La sua agen­da trabocca, le sue Fabbri­che stantuffano a tutto va­pore, il suo movimentismo s’irrobustisce. Da Milano a Roma, da Bologna a San Francisco, dalle telecame­re della «7» a quelle di «SkyTg24» l'avversario più temibile di Pierluigi Bersa­ni è instancabilmente al la­voro per ricostruire «l'Italia migliore». Che «in questi giorni è in piazza e sui tet­ti ». Dunque, è fatta di gatti. E la Puglia, la regione che l'ha eletto governatore e gli frutta una busta paga men­sile di 14mila euro? Nei rita­gli di tempo, come dimo­stra l'intensissimo mese che sta per chiudersi. Metà delle sue giornate sono tra­scorse lontano da Bari, do­ve si ferma un giorno sì e uno no. Il tour d e force è c o­minciato presto: venerdì 5 era a Torino per una serie di appuntamenti tra cui l'in­contro con i ragazzi della Fabbrica di Nichi e un di­battito con il governatore Roberto Cota e il giornali­sta Bill Emmott. Il giorno dopo l'ha dedicato alla Lombardia, «la regione con le maggiori infiltrazio­n i criminali» come h a detto dopo averlo appreso d a R o­berto Saviano: Varese, Lim­biate e grande serata al tea­tro Dal Verme di Milano per sostenere la corsa alle primarie di Giuliano Pisa­pia. La sua vittoria, la setti­mana successiva, è stato un successo anche di Ven­dola.

Lunedì 8 Nichi era di nuo­vo in una Milano «sporca, chiusa, inefficiente e inde­gna dell'Expo». Non si trat­tava di impegni legati alla guida della Puglia, ma di partecipare alla prima pun­tata di «Vieni via con me» per leggere l'elenco degli epiteti riservati ai gay. Po­chi giorni d i tregua e sabato Vendola si è imbarcato per gli Stati Uniti accompagna­to da una corte di giornali­sti, amici e familiari, come hanno denunciato rappre­sentanti dell'opposizione. Ha percorso gli Usa da ovest a est: prima tappa la California per il Governors Global Climate Summit, du­rante il quale ha incontrato l'ex governatore Arnold Schwarzenegger, quindi Washington e New York. Le­zioni all'università, incon­tri con politici e diplomati­ci, serate con i pugliesi d'ol­treoceano, ma anche inter­viste, commenti e perfino una videolettera ai precari. Al ritorno in patria lo at­tendeva un'intensa giorna­ta con il presidente dell'eu­rogruppo Alleanza progres­sista, Martin Schulz, scar­rozzato per tutta la Puglia. Il martedì una puntatina a Taranto per un convegno con Emma Marcegaglia mentre mercoledì 24 è scat­tata una corsa a tappe non ancora conclusa: Roma, per un'audizione parla­mentare, l'incontro Stato­regioni e la scalata sul tetto dell'università; poi Bolo­gna, per l'appoggio alla can­didatura alle primarie di Amelia Frascaroli e u n con­vegno sul welfare; quindi Milano, per essere intervi­stato in diretta da Daria Bi­gnardi alle «Invasioni bar­bariche » su La7; infine di nuovo Roma, per la manife­stazione della Cgil e un in­contro con il ministro degli Esteri del Nicaragua. I rari momenti lasciati li­beri da un calendario così gravoso sono stati riempiti da interviste a giornali o tv: Unità , il Fatto , Repubblica (su carta e in tv), Maria La­tella su Sky ed Enrico Men­tana su La7, perfino la rivi­sta Rolling Stones, oltre al­la stampa locale e ai giorna­li per gli italoamericani du­rante il viaggio negli States. H a registrato videomessag­gi contro Berlusconi (per la battuta sulle ragazze e i gay), in difesa dei lavorato­ri dello spettacolo in agita­zione e in appoggio dei suoi 300mila fan su Face­book; ha presentato l'ulti­mo libro di Fausto Bertinot­ti; si è congratulato con la nuova presidente del Brasi­le, la dissidente birmana San Suu Kyi e la neosegreta­ria Cgil Susanna Camusso; ha spedito sacchetti d'ac­qua potabile agli alluviona­ti; ha censurato «la guerra per bande del Pdl in Campa­nia », la telefonata del pre­mier a Ballarò, la «controri­forma Gelmini » e il «federa­lismo differenziato».

Con gli ultimi scampoli di fiato, ha scritto a Berlu­sconi chiedendo soldi per la

sanità pugliese, ha pro­messo un piano regionale per il lavoro ed esaltato la sua terra come prima in Ita­lia nella produzione di energia rinnovabile. Giu­sto per non dimenticarsi del proprio collegio eletto­rale.  

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