Le storie di malagiustizia raccontate dalle vittime al sito web del "Giornale". Scrivici anche la tua: malagiustizia@ilgiornale-web.it. La porteremo al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri
Nel 1999 moriva di incidente stradale, nei pressi di Cerignola, una giovane italiana che viaggiava a bordo dell'auto, straniera, condotta dal marito che abitava in Germania. Si tratta di una famiglia di emigrati italiani in Germania. La famiglia era stata sconvolta e distrutta dalla morte della giovane figlia.
Era la tipica famiglia patriarcale del meridione: padre madre ed i fratelli abitavano un appartamento; la giovane figlia con il marito ed un figlio a sua volta, abitavano un appartamento di fronte. Si vedevano ogni sera, cenavano assieme.
Quell'incidente aveva sconvolto le abitudini famigliari ed aveva creato una frattura tra la famiglia di origine della donna ed il genero con il figlio minore, in quanto i genitori di lei addebitavano alla scelta improvvida del marito di partire alle prime ore dell'alba dopo una notte insonne la morte della figlia. Ho dunque avviato un processo civile davanti al Tribunale di Milano chiamando in causa sia l'Ufficio Centrale Italiano (che ha sede a Milano e che deve risarcire i danni causati da veicoli stranieri che circolano in Italia) che il Ministero della difesa.
Il Tribunale di Milano si è dichiarato incompetente a favore del Tribunale di Bari. In questo modo si sono persi circa due anni. Ho quindi riassunto il processo davanti al Tribunale di Bari.L'accertamento della responsabilità divenne presto inutile: infatti il processo penale che nel frattempo si era svolto aveva portato ad una sentenza irrevocabile che aveva accertato la responsabilità del conducente del veicolo della vittima.
Per accertare il danno subito dalle vittime, invece era sufficiente disporre una consulenza medica.Il Tribunale invece ha deciso per ben due volte di tentare la conciliazione della causa, ma senza successo perchè come è ovvio nè il ministro della difesa nè la compagnia di assicurazioni si sono mai presentate davanti al giudice per fare una proposta. Solo nel 2007 ai genitori della vittima è stata riconosciuta una provvisionale di 16.000 euro per ciascuno dei genitori (16.000 Euro a fronte della morte di una figlia.....!) e qualche migliaio di euro per ciascuno dei fratelli.
Nel frattempo si è anche perso il fascicolo di causa e così un altro anno.....Nel luglio 2013 è stata disposta la consulenza medica sugli attori per accertare se avessero subito una depressione in conseguenza della morte della figlia: bhè, osservo io, forse dopo 15 anni, ne sono anche guariti!!!.
Cosa dire poi del fatto che: a) la causa non è ancora conclusa e difficilmente si chiuderà (in primo grado) prima di un anno; b) è completamente mutato il contesto normativo e giurisprudenziale di riferimento; c) la provvisionale riconosciuta ai genitori è inadeguata rispetto agli attuali criteri di risarcimento che prevedono il pagamento di un importo variabile tra i 150.000 euro ed i 300.
000,00; d) la durata del processo renderà di fatto impossibile l'accertamento del danno alla salute subito dai miei assisititi.Cosa dire poi dell'immagine italiana all'Estero (i danneggiati sono cittadini italiani residenti in Germania).
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