«Il 19 primo consiglio ma senza assessori»

«La giunta arriverà entro fine mese, l’importante è che sia di livello»

Sabrina Cottone

Due ore di colloquio a Arcore tra Letizia Moratti e Silvio Berlusconi. Alla fine il padrone di casa, in tenuta sportiva e con il golf sulle spalle, ha accompagnato il sindaco alla macchina e ha continuato a salutarla con la mano. Segnali di intesa confermati all’uscita dalla Moratti, che però ha spiegato come serva ancora tempo prima di presentare la squadra, così il consiglio comunale si riunirà prima della formalizzazione dei nomi degli assessori.
La giunta quando arriverà? «Dopo il 20 giugno, diciamo entro fine mese» sono le previsioni del sindaco. La prima riunione del consiglio comunale è stata fissata per lunedì 19 giugno, giorno in cui sarà eletto il presidente dell’aula ma non saranno indicati gli assessori. A presiedere quella prima seduta sarà Silvio Berlusconi, in qualità di consigliere più votato con quasi cinquantatremila preferenze.
«Stiamo lavorando molto bene, c’è piena sintonia con Forza Italia, partito di riferimento» dice Letizia Moratti all’uscita dal faccia a faccia con Berlusconi, riconoscendo il contributo elettorale del 32,2 per cento portato dagli azzurri. Il presidente di Forza Italia (escondo fonti a lui vicine) avrebbe chiesto di avere in squadra otto assessori che facciano riferimento al suo partito, che rappresenta il 60 per cento dei voti dell’intera coalizione e dunque sei elettori su dieci tra quelli che hanno scelto la Cdl e Letizia Moratti sindaco. Innegabile, insomma, l’apporto del partito, oltre che l’impegno in campagna elettorale profuso sia dai candidati che da Berlusconi, dal momento che l’ex premier ha partecipato in prima persona, correndo da consigliere e presenziando più volte a appuntamenti a fianco della Moratti.
Il sindaco assicura: «Stiamo lavorando per comporre la miglior giunta possibile nell’interesse dei cittadini milanesi». E i ritardi sulla tabella di marcia non la impensieriscono: «Preferisco attendere qualche giorno in più ma avere una giunta più equilibrata rispetto alle competenze e a quel che deve quadrare». La Moratti, insomma, ha ripetuto di avere come primo obiettivo «una giunta di livello» e di essere disponibile a colloqui e consultazioni anche lunghi e complessi per tararla al meglio.
È chiaro che restano nodi da sciogliere, in particolare per quel che riguarda il braccio di ferro di An sui nomi degli assessori e sulle deleghe, richieste che vanno a scontrarsi con quelle di Forza Italia oltre che con il desiderio del sindaco di esercitare i propri poteri e scegliere gli assessori che preferisce. E così l’orientamento della Moratti è separare le questioni istituzionali da quelle di governo: durante la prima seduta del consiglio di lunedì prossimo l’elezione del presidente (senza la presentazione della giunta) consentirà di mettere a posto un primo tassello e il nome su cui punta Forza Italia per la guida di Palazzo Marino è quello del capogruppo, Manfredi Palmeri. A quel punto dovrebbe risultare deciso anche il nome del vicesindaco.
Il discorso programmatico all’aula arriverà solo in un secondo momento. «Preferisco lavorare sulle linee del programma insieme con gli assessori» spiega la Moratti, che intende presentarsi all’aula in un secondo momento, dopo aver discusso progetti e priorità con gli uomini che entreranno a far parte della sua squadra.


Il regolamento del consiglio consente a Letizia Moratti di procedere in questo modo: e anche se l’opposizione già protesta perché la prassi seguita finora è diversa, il sindaco può decidere di rimandare la presentazione della giunta a una seduta successiva. Tanto più che la presenza di Berlusconi alla prima seduta darà già contenuti politici all’appuntamento.

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