Come 20 anni fa, Berlusconi presidente

L’ex premier rieletto per acclamazione. Il fratello Paolo: «Il nostro miglior acquisto»

da Milano

La casella numero 1 nell’organigramma del Milan, vuota da un anno e mezzo, è stata finalmente riempita. Accanto alla voce «Presidente» è tornato il nome di Silvio Berlusconi che succede a se stesso. L’assemblea dei 22 soci del Milan, presieduta dal vice presidente Adriano Galliani, ha eletto per acclamazione l’ex premier che aveva lasciato il timone della società per non incorrere nel conflitto d’interessi e che ora, lasciati gli incarichi governativi, può ritornare al vertice della sua creatura. Un ritorno a tutti gli effetti, con lo stesso entusiasmo del marzo 1986, quando Berlusconi divenne presidente del club di via Turati, anche se nella mente di ogni tifoso rossonero non aveva mai smesso di essere la guida spirituale (e finanziaria) del Milan. Ora però, anche formalmente e a livello burocratico e amministrativo, ha ripreso il posto che gli spetta. E per celebrare l’atteso ritorno, il sito del Milan ieri ha aperto la propria homepage con una foto di Berlusconi e Galliani con una maglia rossonera con impresso il nome del presidente.
«L’acquisto più importante per la prossima stagione sarà proprio questo ritorno», ha dichiarato il fratello Paolo, vicepresidente dei rossoneri, al termine dell’assemblea, confermando anche che il presidente farà di tutto come sempre per rafforzare la squadra. In precedenza l’assemblea aveva deliberato la nomina di Paolo Ligresti, presidente della società Immobiliare Lombarda e figlio del costruttore siciliano Salvatore, come componente nel consiglio d’amministrazione. Assente il nuovo presidente, è stato Paolo Berlusconi ad illustrare la strategia del Milan sul mercato e anche nelle sedi disciplinari, qualora dovesse essere tirato in ballo. «Il mercato è aperto fino al 31 agosto e il Milan si muoverà», afferma Paolo Berlusconi. «Anche se il sostituto di Shevchenko ce l’abbiamo già: la coppia Gilardino-Inzaghi. Quella dei mondiali è comunque un’ottima vetrina per pescare e noi qualche soldino l’abbiamo. Ai tifosi dico: speriamo; agli avversari: temiate. Ronaldinho o Kakà? Ideale sarebbe vedere i due giocare sempre insieme. Magari quando qualcuno sarà più vecchio, ci sarà qualche squadra: Milan, Juve, Real, Inter, che riuscirà a fare questo miracolo di mercato».
Inevitabile la domanda sull’attuale momento del calcio. «Tutti noi che amiamo il calcio abbiamo sempre guardato alla grande Juventus con un atteggiamento di timore reverenziale: adesso sta emergendo qualcosa di più, quindi le battute di allora erano proprio giocate su questo fatto, e pertanto sono state superate come a volte la realtà supera la fantasia», ha continuato Paolo Berlusconi. «In certe situazioni in cui un giocatore veniva ammonito o squalificato in una partita, per poi la domenica successiva non giocare con una certa squadra, noi dicevamo: guarda che fortuna. Ma nessuno di noi pensava... Tutti siamo rimasti colpiti da quanto emerso. Ma non dobbiamo qui fare processi, tutto deve essere ancora provato. Di certo è venuto fuori qualcosa di brutto, cerchiamo di pulirlo al più presto, abbiamo bisogno di un calcio pulito.

Quanto al Milan, è in essere un tentativo di coinvolgimento affinché le acque si intorbidiscano. Meani? Si lamentava e ha avuto un atteggiamento di difesa». Da parte sua Galliani ha confermato l’esposto alla Fifa anti Calderon (e non contro il Real) per la trattativa con Kakà.

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