Il 2009 colpisce anche i redditi familiari

Dopo il Pil, che è sceso del 5%, dopo il deficit pubblico in aumento, dopo il calo dei consumi e l’aumento della disoccupazione, che cosa poteva mai riservarci ancora il consuntivo dell’annus horribilis 2009? La diminuzione del reddito delle famiglie. Nel quarto trimestre dello scorso anno, rileva l’Istat, il reddito disponibile (dunque, al netto delle imposte) delle famiglie italiane è sceso del 2,8% rispetto a un anno prima e dello 0,2% sui tre mesi estivi. La spesa delle famiglie si è ridotta dell’1,9% su base annua e dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Sono i dati peggiori dal 1990.
Va però detto che il taglio delle spese da parte delle famiglie, che si confermano vere e proprie «formichine», ha anche un rovescio della medaglia: la propensione al risparmio (ovvero il rapporto fra il risparmio lordo familiare e il reddito disponibile) è stata pari al 14%, esattamente come nel trimestre precedente. In ragione d’anno la propensione al risparmio si è ridotta di un trascurabile 0,7%: è un risultato straordinario per un anno di crisi economica profonda. Infine, è diminuito - e non poteva essere diversamente - il potere d’acquisto delle famiglie: un calo dello 0,6% nel quarto trimestre sui tre mesi precedenti e del 2,6% rispetto a dodici mesi prima. Diminuisce anche il tasso d’investimento delle famiglie (meno 0,7% sullo stesso trimestre del 2008). Anche il tasso di investimento delle società non finanziarie è diminuito di 0,4 punti sul terzo trimestre e di 2,6 punti percentuali su anno.
Fin qui i dati, che si riferiscono, fra l’altro, al trimestre peggiore dell’intero 2009. Poi ognuno ha la sua ricetta per uscire da questa situazione. Le organizzazioni del commercio, Confcommercio e Confesercenti, sollecitano il governo a mettere in campo con rapidità una riforma fiscale che, grazie al taglio della spesa pubblica, consenta una riduzione delle aliquote. Secondo la Confcommercio, la fase più acuta della crisi è stata superata, ma la ripresa stenta a manifestarsi pienamente. Un taglio delle tasse potrebbe creare un effetto-annuncio positivo.

In ogni caso, nel 2009, «le famiglie hanno fatto il possibile per difendere i propri livelli di benessere, non cedendo ad eccessive preoccupazioni». Serve una «terapia d’urgenza», dice la Confesercenti, mentre le associazioni dei consumatori attacca il «partito degli ottimisti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica