In 200mila alla «festa azzurra» Raccolte 55 tonnellate di rifiuti

Strade pulite a tempo di record. Vetrine assaltate: 5 persone fermate

«Pronto 113? Guardi che sotto casa mia alcuni scalmati passano e ripassano strombazzando con i clacson...». Già, ma come fai a spiegare al «richiedente» di turno che gli scalmanati in giro per Milano per festeggiare la «notte azzurra» dell’Italia campione del mondo sono ormai decine di migliaia e che per farli smettere ci vorrebbe altro che una volante ma l’esercito? E così l’operatore cerca di calmare il cittadino con un pietosa bugia: «Ho preso nota dell’indirizzo, provvederemo al più presto».
La carica dei 200mila. Si parte dai 40mila in Duomo a cui si sono aggiunti «quelli dei maxischermi» sparsi per la città. Poi dall’hinterland sono arivati i «rinforzi» e dopo un’ora le strade erano intasata da almeno 200mila persone. Clou tra l’1 e le 2, poi via via la folla ha iniziato a scemare ma solo all’alba gli ultimi irriducibili sono tornati a casa.
Presidio al consolato francese. Erano almeno 150 i poliziotti e i carabinieri in servizio l’altra notte. Con unità mobili e presidi fissi, come davanti alle sedi commerciali e diplomatiche francesi. Gran lavoro, soprattutto per ridurre al minimo gli interventi. La consegna era «massima elasticità» altrimenti, a rigor di logica, in guardina sarebbero finiti a centinaia. Quindi meglio usare l’intelligenza per calmare, tranquillizzare e, qualche volta, saper soprassedere.
Al posto sbagliato al momento sbagliato. Protagonista uno scippatore ecuadoregno di 25 anni che si è fatto scoprire mentre cercava di strappare la borsetta a una ragazza. Bloccato dalla folla ha rischiato il linciaggio. Si è rifugiato dentro una macchina di ghisa che, per proteggerlo, ne hanno prese un bel po’: in tre sono finiti al Policlinico, medicati e dimessi con 10 giorni di prognosi.
Cosa centrano i carabinieri? Niente ma a un certo punto, intorno alla mezza, un equipaggio è stato circondato in via Belfante dalla «folla festante» e sono volati calci, pugni, bottiglie e sassi.
Già che ci siamo rubiamo. Avranno pensato i cinque fermati dalla polizia. Due hanno rotto le vetrine di Salmoiraghi e Viganò in via Torino e Crisafulli in corso Vittorio Emanuele. Altri tre, passati successivamente, vista la spaccata hanno cercato di approfittarne.
Mezzi pubblici. Autobus e tram ancora una volta sono affogati nella folla. In particolare lungo la circonvallazione interna, con le Colonne che sembravano «Scilla e Cariddi»: impossibili da valicare! In via Vitruvio a un certo punto si sono trovati una ventina di tram fermi in colonna, perché corso Beunos Aires era un muro invalicabile. E appena un mezzo si fermava tutti a salirci sopra. Letterale: nel senso che si balzava sul tetto. Alla fine è andata bene, una decina di mezzi danneggiati, con circa 10mila euro di danni.
Il bis del Capodanno. Sono stati circa 80 gli interventi dei vigili del fuoco e quasi 200 i vigili del fuoco impiegati. Gli interventi sono stati causati soprattutto dai fuochi pirotecnici e da incidenti stradali. «È stata una notte più difficile di quella di capodanno» ha commentato alla fine Carlo Cardinali, funzionario di guardia.
Dopo la festa la pulizia. Anche l’Amsa ha fatto la sua parte ed egregiamente visto che ieri mattina la città appariva quella di tutti i giorni.

L’azienda ha riservato al dopo festeggiamenti 120 mezzi e 180 operatori, che hanno raccolto 55 tonellate di rifiuti, il 50 per cento in più delle altre notti. Unica nota dolente, la distruzione di decine di cestoni portarifiuti da 330 euro l’uno: il conto esatto verrà fatto nei prossimi giorni.

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