Caro dott. Granzotto, ho seguito con interesse il lancio della nuova 500 Fiat, leggendo quanto riportato dal Giornale e seguendo su Canale 5 la relativa manifestazione sul Po. Devo dire che la Fiat questa volta ha fatto centro dopo tanti anni di modelli così così, la macchina ha una bella linea, una buona potenza, abitabilità e equipaggiamento. Penso che sarò un acquirente, probabilmente la prossima primavera perché la 500 mi sembra adattissima al traffico cittadino ma che permette anche di spostarsi su autostrada. Desidererei però che mi risolvesse un dubbio. La Fiat sembra che abbia puntato molto sulla sicurezza, quattro air bag, barre antisfondamento eccetera spiegando che la linea e le dimensioni sono leggermente maggiori della vecchia 500 proprio a causa dei sistemi di sicurezza che la vecchia non aveva e che oggi pertanto non si potrebbe costruire così come era. Io come gran parte degli italiani ho avuto il Cinquecentino, un mulo, non si fermava mai se non quando la pioggia non andava a bagnare lo spinterogeno, ma sapevamo come fare. L'ho tenuta per sette anni e poi mi sono pentito di averla venduta, perché l'avessi ora sarebbe un'auto storica. Ma comunque volevo chiederle, a proposito della sicurezza, come si spiega il fatto che la vecchia 500 nonostante non fosse equipaggiata come lo sono le auto d'oggi è sempre risultata un'auto sicura. Se ricordo bene, ma basta controllare, «Quattroruote» la elesse fra le auto più sicure in circolazione. Potrebbe chiarirmi l'arcano, magari informandosi pressi i suoi colleghi che di automobili ne sanno più di lei?
Arcano, caro Moretti? La vecchia e gloriosa Cinquecento disponeva del più efficace apparato di sicurezza, fornito ai clienti non come optional, ma compreso nel prezzo: la velocità massima, su strada piana e possibilmente col vento in poppa, non superava gli 85 chilometri orari.
Paolo Granzotto
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