Renzo Capra, presidente del consiglio di sorveglianza di A2A, sale sulle barricate, ben deciso a respingere la revoca del consiglio stesso da parte del Comune di Brescia, azionista di maggioranza assieme a quello di Milano. Per il sindaco bresciano Adriano Paroli era venuto meno «il rapporto di fiducia» tra lamministrazione comunale e il vertice di controllo della società, ma Capra si è appellato allassemblea degli azionisti che si terrà il 29 maggio. «Il consiglio è stato sfiduciato? A me non è arrivata nessuna lettera» ha affermato, dopo lapprovazione allunanimità del bilancio 2008. Quanto a una possibile azione legale per opporsi al dimissionamento, Capra ha sottolineato con la sua classica ironia che «lassemblea è sovrana e io sono ossequientissimo alle leggi e sono anche religioso. Oggi come oggi, che ricorso faccio?». In un recente comunicato del consiglio di sorveglianza cera già stato un riferimento allosservanza delle leggi. Secondo alcune interpretazioni, Capra potrebbe sostenere che un consiglio di sorveglianza secondo lattuale normativa non è dimissionabile. E tra laltro, in assemblea potrebbe formarsi una minoranza di blocco che impedirebbe il siluramento del vecchio manager.
Capra ha anche difeso loperato del consiglio che «ha esercitato le sue funzioni e le sue competenze nellinteresse di tutti gli azionisti e nel rispetto del mercato azionario, preoccupandosi di tutelare la qualità dei servizi e il rapporto con il territorio e le sue professionalità».
A2A Capra sale sulle barricate
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