Prove di nuovi equilibri in A2A. Oggi si svolgerà a Milano una prima riunione del nuovo consiglio di sorveglianza presieduto da Graziano Tarantini, succeduto a Renzo Capra dopo il ribaltone voluto dai sindaci dei due comuni azionisti, Milano e Brescia. Nel pomeriggio si riunirà anche il consiglio di gestione della superutility lombarda, guidato da Giuliano Zuccoli. Il cdg, alla luce del cambio nella sorveglianza, dovrebbe decidere di dimettersi, rimettendo così le decisioni in mano al cds che, da statuto, ha il compito di nominare il cdg. Una decisione in tal senso lha fatto intendere lo stesso Zuccoli al termine dellassemblea.
Affinché il consiglio di gestione decada, occorre che cinque consiglieri su otto diano le dimissioni. Secondo una fonte vicina alla situazione, «sarebbero pronti a rimettere il loro mandato, perché sicuri di essere rieletti, Zuccoli, i due direttori generali, Renato Ravanelli e Paolo Rossetti, Francesco Randazzo e, forse, anche Mario Cocchi in rappresentanza della Tassara».
Contrari alle dimissioni sarebbero il vicepresidente Luigi Morgano, nominato dalla precedente giunta di centrosinistra a Brescia, Giovanni Gorno Tempini e Simone Rondelli. Se il finale sarà questo, i due comuni potranno procedere a mettere mano anche al cdg, inserendo uomini di propria fiducia, quattro per parte.
Oltre ai 5 che vanno verso la riconferma, fonti bresciane indicano al posto di Tempini e di Morgano, Vittorio Cinquini, ex direttore generale di Asm Brescia, e come possibile vicepresidente lattuale direttore generale del comune di Brescia, Danilo Maiocchi. Da Milano è già emersa la volontà di inserire il direttore generale del Comune Giuseppe Sala al posto di Rondelli.
«A questo punto lago della bilancia lo svolgerebbe il rappresentante della Tassara e comunque per la nomina del nuovo cdg bisognerà rispettare il meccanismo della presentazione delle liste separate Milano, Brescia, anche se è solo un fatto burocratico» aggiunge la fonte confidenziale.
Sul fronte del nuovo consiglio di sorveglianza cè da registrare la mancata riconferma di Tancredi Bianchi, in rappresentanza del comune di Bergamo che detiene poco meno del 2% del capitale della superutility.
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