AAA Scurati cerca donna illibata

Esce oggi il nuovo attesissimo romanzo di Antonio Scurati, scrittore e saggista napoletano, astro nascente del panorama letterario italiano, ideatore e realizzatore (con Alessandro Bertante) di «Officina Italia», una delle iniziative culturali più riuscite dell’ultimo periodo. Il libro si intitola: Una storia romantica (Bompiani), 570 pagine di romanzo epico-storico dove si racconta una vicenda d’amore ambientata durante le Cinque giornate di Milano, Risorgimento, anno 1848. Di più non vogliamo dire, primo perché ancora non abbiamo letto il libro. Secondo, perché un giudizio nel merito lo darà prossimamente su queste pagine il critico letterario.
Vogliamo invece segnalare l’intervista che Scurati ha dato a Enrica Brocardo, sull’ultimo numero di Vanity Fair. All’età di 38 anni Scurati è alla ricerca dell’amore vero, dichiara che è arrivato il momento di avere presto dei figli («Non entrerò in ulteriori dettagli», però) e per farvi capire cosa intenda per passione eterna riportiamo un brano del dialogo surreale tra lo scrittore e la giornalista. «Poniamo il caso che lei e io, adesso, proviamo un’attrazione reciproca, e lei - visto che appartiene alla generazione di Sex and the City - mi propone di uscire questa sera: ecco, nel momento esatto in cui io accetto, so che lei mi tradirà, e che io farò lo stesso. Il rapporto è già minato». «Mettiamo che si esca insieme lo stesso. Dopo che cosa succede?». «Per esempio, che io con lei non faccio figli. Il precipitare del tasso di natalità viene spesso attribuito a fattori sociologici, economico, al fatto che siamo egoisti... Tutto vero, ma non basta. C’è anche il fatto che, quando la guardo negli occhi, domandandomi se potrà essere la madre dei miei figli, intravedo con quanti uomini è andata a letto e - niente di personale - siccome immagino che siano tanti, ritengo non plausibile che lei si fermi lì».


E noi, visto che ci piace Sex and the City - niente di personale - che facciamo? Auguriamo al bell’Antonio di trovare prestissimo la sua donna ideale. Forse più che nel Risorgimento dovrebbe cercare la sua Madonna nel Trecento. Beatrice lo attende.
caterina.soffici@ilgiornale.it

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