Egregio direttore, rappresento unimpresa di costruzioni napoletana, con una storia ventennale. Il 2008 è stato per noi, come per il 95% delle imprese italiane, un anno nero. Per noi ha significato una drastica riduzione del pacchetto lavori e, soprattutto, ritardi nella riscossione dei crediti. Tutto questo ha determinato degli sconfini con la banca presso cui lavoravamo (10.000-20.000 euro circa) a fronte di un fido di 200mila euro. La cosa grave si è verificata in questo periodo: dopo tanto penare, siamo riusciti ad aggiudicarci appalti per un importo complessivo di 10 milioni di euro, ma non riusciamo a trovare una banca che ci sostenga. Tutte le banche che abbiamo consultato, ci hanno dato la stessa risposta: «In questo momento non è possibile.... Il credito viene fatto solo alle aziende con attivo in banca».
A questo punto mi chiedo: a cosa è servito laumento dei fondi a garanzia delle banche? È possibile che siano loro a dettare le condizioni per la ripresa economica? Perchè il governo questi aiuti non li dà direttamente alle imprese? È possibile che unazienda come la mia debba fallire pur avendo tanto lavoro da fare? Se non si parte dalle imprese come la mia, quando si aggiusterà la situazione economica? La ringrazio per avermi ascoltato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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