Esfoliazione della pelle, prurito, colpi di calore e invecchiamento cutaneo sono le conseguenze delle scottature solari cui, secondo gli esperti, va incontro ben un italiano su 3 (34%). Questo per due motivi: si utilizzano creme abbronzati al posto di quelle protettive (52% degli italiani) e si sta più tempo sotto il sole con la convinzione che ci si abbronzi prima (47%), senza sapere che ci vogliono almeno tre giorni affinché la melanina affiori sull'epidermide. È quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto su circa 1.000 italiani, con metodologia WOA (Web Opinion Analysis), e su 30 dermatologi, geriatri e pediatri, per capire quali sono i rischi derivanti dalla prima esposizione al sole e i rimedi per prevenirli. Per evitare i segni del photoaging (macchie e rughe), che ci mettono anche vent'anni a comparire sul viso, il principale accorgimento è quello di idratare abbondantemente la pelle, «specie nella modalità In&Out, vale a dire in superficie con creme protettive e lenitive, da applicare almeno 30 minuti prima di esporsi al sole, e bevendo da 1,5 a 2 litri di acqua al giorno - spiega la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa a Milano -. I sali minerali, infatti, sono idratanti e antiossidanti. Sodio, magnesio e potassio sono tra le fonti principali di energia per la pelle ma anche per tutto il nostro corpo.
Reintegrarli è fondamentale, tanto più se pensiamo che, già senza le condizioni limite dell'estate, perdiamo 600 cc di acqua ogni giorno». Anche uala.it, sito italiano dove prenotare tra i migliori saloni di estetica e di parrucchieri, ha condotto un'indagine sui metodi più innovativi utilizzati nei centri di bellezza per preparare la pelle alla tintarella. Prima di tutto si consiglia di bere qualche tisana abbronzante, meglio se preparata con il mallo di noce, il tè verde, il mirtillo o la calendula. Le piante fotosensibilizzanti, infatti, aiutano ad aumentare gli effetti della luce solare, ma non sono adatte a chi ha già una pelle sensibile. Dopo aver preparato il corpo dall'interno, non si deve dimenticare di togliere lo strato superficiale di cellule morte con uno scrub al sale marino, prima, durante e dopo le vacanze, per stimolare la pelle ad accogliere nuova abbronzatura.
Tutti questi accorgimenti sono indispensabili perché le radiazioni sono diverse, per cui agiscono in modi e tempi altrettanto dissimili. Gli Uva abbronzano in poco tempo, ma penetrano in profondità e danneggiano le fibre di collagene ed elastina; da qui le rughe. Gli Uvb stimolano la formazione di melanina e di vitamina D, ma sono i diretti responsabili di scottature ed eritemi. Gli infrarossi, invece, sono le radiazioni che trasmettono calore e che possono danneggiare i vasi sanguigni.
Infine, c'è la luce visibile, sia quella del giorno che artificiale, che, secondo studi recenti, favorirebbe la produzione di radicali liberi. I solari dei laboratori Lancaster, in particolare, sfruttano la tecnologia Full Light che controlla anche i danni della luce visibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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