da Milano
Il progetto di fusione con Autostrade (oggi Atlantia) resta nei desideri di Abertis: gli spagnoli proseguono il lavoro con Bruxelles per fare chiarezza sulle dinamiche che hanno fatto tramontare il tentato asse industriale con il gruppo controllato dalla famiglia Benetton. Un progetto di fusione a cui le due società hanno rinunciato un anno fa, accusando il governo italiano di aver posto ostacoli normativi alloperazione. Non cè alcuna svolta a breve ma Barcellona vuole continuare a lavorare «lontano dai riflettori», ha detto lamministratore delegato Salvador Alemany Mas nellincontro di fine anno con la stampa a Madrid. Con la Ue lobiettivo primario è chiarire - indipendentamente dallesito finale delloperazione Autostrade - «se il governo italiano fece qualcosa di sbagliato», in modo che «queste situazioni non si ripetano nel futuro, non solo in Italia ma in Europa». Il top manager si riferisce in particolare al versante delloperazione Abertis-Autostrade, tuttora sotto la lente del commissario Ue alla Concorrenza Neelie Kroes, che sta studiando le misure di attuazione della nuova normativa italiana sulle concessioni autostradali, adottata nei mesi scorsi su ordine della Commissione. Lesame, indicano a Bruxelles, dovrebbe concludersi non prima dellinizio del prossimo anno.
Per fine gennaio - ha ricordato Alemany Mas - è attesa anche la decisione finale di Abertis sulluscita o meno da Schemaventotto, che controlla Atlantia. Un passaggio che però, precisano dal quartier generale spagnolo, non pregiudica gli scenari successivi. Per Abertis insomma, si tratta di un dossier non ancora chiuso ma che «andrà per le lunghe», come ha spiegato Alemany Mas, e su cui il gruppo lavorerà «molto meglio lontano dai riflettori e dalla pressione». Nel frattempo Abertis «continua a credere nellItalia» (a cui il top manager ha dedicato la metà del suo intervento): dal parcheggio di Villa Borghese allofferta per le torri di Wind e Tre, dal valore di circa 1,5 miliardi, che «stiamo preparando».
È invece dei giorni scorsi la visita al porto di Barcellona del sindaco di Genova Marta Vincenzi, e la conclusione di un accordo per uno studio sul rinnovo delle capacità logistiche dello scalo ligure.
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